domenica 26 luglio 2009

La Palla al Piede

Con un bel po' di ritardo ecco il post sul saggio di fine anno del corso di teatro classico che sto facendo al Cyrano di Giuseppe Radicia.

Siamo andati in scena il 27 maggio 2009 con "La Palla al Piede" di Georges Feydeau.
In due parole un cretinello, Fernand de Bois d'Enghien, deve sposarsi con una ragazza della Parigi bene, Viviane. Coglie quindi l'occasione per mollare una vecchia fiamma, Lucette, cantante di caffè concerto. Essendo un imbelle fallisce nell'intento e come se non bastasse la pretendente viene invitata a cantare in occasione del ricevimento di fidanzamento.
A condire questa delirande farsa personaggi esilaranti come un Generale Spagnolo innamorato della bella Lucette, un chiacchierone dall'alito pestilenziale l'ex marito della cantante e sua sorella.

Davvero divertente da fare, con un risultato che ci ha lasciati tutti contenti!
Insomma, ci avviamo al terzo anno di corso a gonfie vele, anche se le risa saranno lasciate da parte per il dramma... si fa sul serio!















mercoledì 8 luglio 2009

Angeli di Viaggio - Caponord in Moto

Da Caponord 2009


Quando si affrontano lunghi viaggi, sopratutto in moto, dove non si può avere ogni cosa e si è sempre un po' in balia di meteo e sfighe, capitano sempre imprevisti.
Superarli dà sempre grande soddisfazione, ma sopratutto permette di incontrare persone meravigliose, che ti fanno ricredere sull'umanità, accendendo un barlume di speranza sull'animo umano. Si arriva a pensare che non tutti siano lì per fregarti.
Nella mia esperienza di mototurista ho sempre trovato una grande accoglienza, indipendentemente dalla nazionalità o dalla lingua parlata, perchè quando c'è voglia di venirsi incontro bastano anche pochi gesti.

In questa avventura gli Angeli di Viaggio che ci hanno tirato fuori dai guai sono diversi:
  • Il Sig. Ulrich, tedesco, sulla sessantina. Miracolosamente parlava inglese (i tedeschi di solito cercano di imporre il proprio idioma al mondo), a Tanumshede ha disfatto il bagagliaio dell'auto pronta per partire solo per estrarre i cavi e aiutarci a far ripartire la moto di Riccardo con la batteria a terra.
  • Il Camperista Tedesco con Moglie Ingegnosa che ci ha fornito un booster per far ripartire la moto di Riccardo quando eravamo ormai a due giorni di viaggio da Caponord. Menzione tra parentesi al tizio che nei bagni mentre ci lavavamo le mani ci ha consigliato di smontare la batteria di notte e portarcela nelle Hytte ed all'inglese con auto noleggiata in Svezia che non potendo darci una mano per mancanze tecniche è venuto a fare due chiacchiere quando il problema era risolto.
  • La Camperista Tedesca che dopo l'escursione a Caponord mi ha offerto uno yoghurt e pane e salame, risollevando la mia terribile crisi ipoglicemica.
  • Il proprietario del negozio di Oreficeria in Argento Sami (di ottima fattura!) sulla E69 al ritorno da Caponord, che oltre ad essere un Biker con tanto di R1200GS Adventure ha offerto la benzina a Riccardo che era rimaso a piedi.
Per ora non me ne vengono in mente altri. A tutti loro va un sentitissimo grazie, aggiunto a tutti i thank you very much già detti di persona.
Un grazie anche a Riccardo che non mi ha lasciato steso più morto che vivo lungo la camminata che abbiamo fatto a Caponord ma mi ha offerto letteralmente una spalla finchè non mi sono ripreso... mamma mia se me l'ero vista brutta...

In realtà questo è il gusto più grande di queste vacanze (dopo la strada, ovviamente), conoscere persone di ogni dove, scambiare due parole, fare due risate e salutarsi, ognuno per la sua strada, con la speranza di incontrarsi di nuovo e, se necessario, ricambiare il favore.


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Diario - Caponord in Moto

Scrivere il diario di viaggio è stato una fatica ed un piacere.
Buttare giù i fatti salienti della giornata sorseggiando un tè era molto rilassante. Inoltre così avrò fissato tutti i momenti più importanti del viaggio, con le vive sensazioni di quando li ho vissuti.

Il viaggio si è svolto in 17 giorni, dal 20 Giugno al 6 luglio 2009, per circa 9.500 km.
Per ogni giorno ho indicato tappe e kilometraggi (non sempre perfetti al km, ma alla decina sì).
Ho aggiunto anche la foto del giorno, ma potete visitare la Gallery per vederle tutte (in realtà solo una selezione di quelle che ho fatto).

GIORNO 1/2 – KM percorsi 858/930, TOT 1788 km Modena/Gersfeld/Copenaghen

GIORNO 3 – KM percorsi 510 – TOT 2298 km – Copenaghen/Malmo/Goteborg/Tanumshede

GIORNO 4
– KM percorsi 360 – TOT 2658 Tanumshede/Oslo/Lillehammer+10

GIORNO 5
- KM percorsi 440 – TOT 3098 (un tot per dormire e mangiare) Lillehammer/Geiranger fjord/Molde

GIORNO 6
– KM percorsi 440 – TOT 3538 – Molde/Atlantic Road/Trondheim/Grong-60

GIORNO 7 – KM percorsi 600 – TOT 4138 – Grong/Mo i Rana/Bodo

GIORNO 8 – KM percorsi 230 + traghetto – TOT 4368 – Bodo/Isole Lofoten/Lodingen

GIORNO 9
– KM percorsi 610 – TOT 4968 – Lodingen/Alta

GIORNO 10 – KM percorsi 278 – TOT 5246 – Alta/Caponord

GIORNO 11 – KM percorsi 445 – TOT 5691 – Caponord/Finlandia (Incrocio 93/E8)

GIORNO 12 – KM percorsi 640 – TOT 6331 – Finlandia/Umea (Svezia)

GIORNO 13 – KM Percorsi 630 – TOT 6961 – Umea/Stoccolma

GIORNO 14 – KM percorsi un tot a piedi – TOT come sopra – Stoccolma

GIORNO 15 – KM percorsi 800 – TOT 7761 – Stoccolma/Odense

GIORNO 16 – KM percorsi 950 – TOT 8711 – Odense/Norimberga

GIORNO 17
– KM percorsi 660 - TOT 9371 - Norimberga/Modena


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Spese - Caponord in Moto

Da Caponord 2009

Qui arrivano le note dolenti.
La penisola scandinava è cara, non c'è niente da fare. Inoltre in questo viaggio si attraversano 7 paesi diversi per un totale di 4 valute (Euro, Corone Danese, Svedese e Norvegese).
La Norvegia è la più cara di tutte ed è la parte dove si concentra il viaggio.
Al cambio attuale 1 euro vale 8,8 corone norvegesi, 10,8 svedesi e mi pare intorno alle 7 danesi.

La benzina costava in norvegia tra i 12 e le 13 corone al litro quindi 1,4-1,5 € al litro (che in effetti è più del 1,2 €/l che c'è ora in Italia, ma non è peggio dei livelli a cui era arrivata la benzina nel 2008). Stranamente il carburante era più caro anche in Germania, anche se non di molto (intorno agli 1,3 €). Tutti questi conti perchè la benzina costa la metà del viaggio. Quindi fate i vostri calcoli in base ai consumi della moto. Griso e GS consumano esattamente uguali. C'è di buono che le andature che si tengono nella penisola scandinava sono molto modeste (80-90 km/h, massimo 100/110 sulle statali maggiori e sulle rarissime autostrade), per cui il consumo è ridotto, per noi fino anche 25 km/l.

Ma alla fine, quanto si spende?
La mia previsione è stata:
20-30€ al giorno per dormire
20-30€ al giorno per mangiare
30-40€ al giorno per il viaggio (benzina, autostrada...)

Che su venti giorni fanno:
400-600€ per dormire
400-600€ per mangiare
600-800€ per il viaggio

Cioè 1400-2000€, a cui vanno aggiunte le spese di manutenzione della moto, sopratutto il cambio gomme ed il tagliando che inevitabilmente andrà fatto prima o dopo.
Quindi un totale preventivato di 2000-3000€.
Attualmente non ho gli estratti conto di bancomat e carta di credito, per cui non posso essere più preciso (non mi sono voluto far del male tenendo gli scontrini, tanto non ci siamo dati alla pazza gioia, si pagava per dormire, mangiare, benzina).

Noi abbiamo dormito in ostelli, nei letti più economici che hanno oscillato tra i 17 ed i 25€ a notte (eccezione motel lungo l'autostrada tedesca per l'ultima notte, 59€ in due) e nelle mitiche Hytte. Queste casettine in legno, bungalow in miniatura, sono una salvezza: letti veri, corrente elettrica, riscaldamento (non sempre, ma quasi, noi lo abbiamo usato solo a Caponord e lì vicino) e piano cottura (se non c'è il campeggio offre una cucina comune). Insomma perfette per chi si deve spostare ogni giorno. Il prezzo varia dalle 350 corone alle 540 (che ci hanno chiesto, ma siamo andati da un'altra parte) per quelle più piccole e senza bagno. Quindi se si preventivano 400 corone a notte (da dividere in due nel nostro caso) difficilmente ci si sbaglia. La più economica è stata in Finlandia, 25€ da dividere in due!!
L'unica accortezza è uscire dai centri abitati di una decina di km. E' più facile trovare posto, i prezzi scendono ed a noi piacevano i posti meno turistici e più tranquilli (anche perchè a sera si è stanchi e bambini urlanti non sono proprio graditi).
Bisogna stare attenti a non tardare troppo sulla ricerca del posto, perchè nonostante il sole che praticamente non scende mai (non scende veramente mai oltre il circolo polare artico) le reception chiudono presto, nella nostra esperienza difficilmente dopo le 20, spesso entro le 19. Per cui le 18.30 sono l'ora x in cui mettersi a cercare dove dormire, perchè in caso di tentativi da ripetere (al massimo 3 in un paio di occasioni) si rischia di far tardi e non saper dove sbattere la testa.
Il Tom Tom è pure salvifico, perchè con la funzione POI nelle vicinanze tira fuori d'impiccio notevolmente (sia per i campeggi, sempre esatti tranne che in un caso, che per i benzinai), pur abbondando i cartelli lungo le strade con la classica casettina disegnata.

Per mangiare ci accontentavamo di qualcosa al volo a pranzo, giretto nei supermercati per la cena e le mitiche buste di pasta, riso e zuppe, che al prezzo di 1€ cadauna ci hanno salvato moltissime serate, e sono pure buone!

E' evidente che il numero ideale per ridurre le spese sia 4 persone su 2 moto (ponendo un problema di riorganizzazione dei bagagli), perchè così la spesa per la benzina si dimezza e quella del pernottamento si riduce sensibilmente (spesso le Hytte in cui dormivamo erano comunque per 4 persone).

In ogni caso, ne vale la pena? Decisamente sì! E' un viaggio fantastico da fare in moto, non mi pento di un solo centesimo speso (forse quello per le sardine Abba in agrodolce...).


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Equipaggiamento - Caponord in Moto

Da Caponord 2009

Prima di partire per un lungo viaggio (come dice Irene Grandi) occorre valutare bene cosa serve e cosa no. In moto poi bisogna essere previdenti, perchè più si è sistematici nell'organizzare il bagaglio meno si penerà una volta per strada, sopratutto in caso di imprevisti.
Ovvio che a seconda della moto che si ha la capacità di carico è molto variabile. Noi eravamo dotati io della gloriosa GSona, BMW R1200GS e Riccardo di una bellissima Guzzi Griso.
Ma procediamo per gradi.


LA MOTO

Con la prospettiva di fare un 10.000 km la moto dev'essere in perfette condizioni (vero Ricky?). Il problema principale sono le parti di consumo, quindi olio motore, pastiglie dei freni e gomme.
Per l'olio Riccardo ha fatto il cambio prima di partire, io che lo avevo fatto al tagliando dei 20.000, cioè in settembre e 4.500 km fa, ho deciso di farlo tutto al ritorno nel contesto del tagliando dei 30.000 km (abbondanti).
Come dice un vecchio adagio l'importante è avere acqua e olio e la moto non si rompe. Essendo le nostre motorelle bicilindriche raffreddate ad aria ci simo limitati a rabboccare l'olio lungo la strada. Io avevo con me 1 kg di Castrol GPS, sapendo che più o meno la GS consuma 1 etto ogni 1000 km, Riccardo si è dovuto organizzare in corso d'opera a causa di un trafilamento dalla testata sinistra.

Entrambi abbiamo cambiato le gomme prima di partire, io le ho rodate per circa 400 km di appennino, così da togliere ben bene la cera. Peccato che si siano spiattellate terribilmente, vabbè era calcolato.

Per sicurezza ho cambiato anche le pastiglie freni, anche se per il mio stile di guida e per le strade fatte (molto ampie e scorrevoli, senza contare l'autostrada) non credo si siano consumate gran che.

La batteria deve essere in ottime condizioni (vero Riccardo?) perchè di notte fa freddo (7-8 gradi già nel sud) e si rischia di rimanere a piedi. Da valutare se portarsi i coccodrilli, noi li abbiamo scroccati sul posto.

Accessori rivelatisi essenziali sono stati il paramotore (eh sì... ho mollato in terra la moto su un tornante, ma non s'è fatta nulla, urrà!!) e le manopole riscaldabili, che mi permettevano di non fermarmi ad aggiungere strati o mi facevano tenere asciutto l'interno dei guanti sotto la pioggia tedesca.
Per chi non ce l'ha è consigliatissimo un cupolino, così come i paramani che sembrano una sciocchezza ma proteggono moltissimo da acqua e freddo le mani, elemento essenziale di sicurezza per non ritrovarsi senza sensibilità in frenata.

Utile avere una qualche tessera di assistenza (io quella BMW), in caso di imprevisti che richiedano costosi carroattrezzi.


BAGAGLI

Qui entra in gioco la capacità di carico della moto.
Sulla mia GS io ho i supporti per il tris di valige GIVI, nello specifico E36 da 42 litri l'una. In più ho la borsa da serbatoio Touratech. Insomma navigavo veramente nei miei bauli ed infatti ho portato un mucchio di vestiti che non ho usato.
Le cose necessarie sono biancheria, maglie a maniche lunghe (comodissime per le variazioni del tempo), roba da bagno (io ho un bellissimo accappatoio in microfibra o che, che tiene meno posto di un asciugamano e si asciuga in frettissima), sacco letto (per gli ostelli se no si paga la biancheria), sacco a pelo (per i campeggi se fa freddo, ma spesso se si chiede ti danno anche le coperte), federa e qualche vestito.
Essenziale l'abbigliamento da moto, ma ne parlo più sotto.
Portarsi dietro il necessario per cucinare e buste di pasta e riso pronte in 10 minuti (Coop e Knorr sono molto generose a tema) permettono di risparmiare molto sulle cene ed evitare di dover cercare supermercati quando si è in campeggi sperduti e dimenticati dal mondo.

Avendo tanto spazio io ho così suddiviso i bagagli: baule centrale da smontare nelle soste contenente roba da notte (pigiama, sacco a pelo/sacco letto, roba da bagno), un cambio completo di maglione, phon, atlante stradale e così via; un laterale per i vestiti; l'altro per i viveri, le pentole da campo ed il fornelletto.
Nella borsa da serbatoio i beni di conforto e le cose da avere a portata di mano (passamontagna, guanti di ricambio...).


ABBIGLIAMENTO

Le temperature previste (poi è un terno al lotto) sono fino ai 15 gradi intorno a Trondheim, scendendo a 7-8°C a Caponord. Quindi si consiglia di avere qualcosina di pesante e maglie a maniche lunghe. Anche se un motociclista non è mai molto svestito.
Noi siamo stati fortunatissimi e fino a Trondheim ed al ritorno in Svezia abbiamo patito il caldo (28-30°C).
Io un costume da bagno lo porto sempre (vecchie esperienze...) anche se però non l'ho usato. Può però capitare di avere un campeggio in riva ad un fiordo (per i coraggiosi) o con piscina, per cui vedete voi...
Essenziali le calze, io che soffro il caldo ne avevo di varie gradazioni da cotone leggere a calzettoni da sci per affrontare le temperature più basse.

Alla fine ho usato dei jeans, le maglie a maniche lunghe e poco altro. I tre quarti dei vestiti sono rimasti puliti, in particolare non ho toccato una sola maglietta a maniche corte. Nei campeggi mi infilavo infradito e pigiama ed ero l'uomo più felice della terra.


ABBIGLIAMENTO MOTO

Io ero così munito:
  • Giacca Dainese a tre strati staccabili (giacca, impermeabile, imbottitura), di tre quarti (fa sempre piacere avere il sedere coperto!)
  • Pantaloni IXS estivi x-air traforati
  • Completo tecnico dainese (maglia-sottopantaloni)
  • Calzamaglia tecnica comprata al Lidl
  • Sottopantaloni Dainese in micropile
  • Imbottitura dei miei pantaloni invernali Frank Thomas
  • Tenuta antipioggia divisa giacca-pantalone
  • Guanti traforati estivi da cross (5€ dai cinesi, OTTIMI!)
  • Guanti in cordura invernali, impermeabili, IXS
  • Guanti in pelle e GoreTex invernali Dainese
  • Sopraguanti impermeabili (mai usati)
  • Stivali Dainese invernali da turismo
  • Scarpe da moto Dainese
  • Soprastivali impermeabili Yes (i miei stivali hanno ormai 5-6 anni e non tengono più la pioggia battente, avere i piedi asciutti è essenziale per tollerare il freddo... e non prendersi un accidente!)
  • Varie bandane, paracollo, sottocasco
  • Occhiali da sole (missing in action, necessari perchè il sole non scende mai e dà molto fastidio)
  • Paraschiena Force Field (fantastico, a detta di diverse riviste internazionali il migliore sul mercato, non per questo il più costoso. A differenza degli altri non ha elementi in plastica tipo gusci ma è di un materiale speciale a nido d'ape, quindi traspirante, che si adatta alla schiena, davvero il top!)
Non ho avuto particolari problemi di freddo, la base era giacca + pantaloni con calzamaglia lidl + maglia a maniche lunghe + paraschiena + stivali. Per alleggerire giocavo su guanti traforati, scarpe invece degli stivali e numero di strati della giacca.
Il massimo di protezione termica che ho usato (non il massimo di cui disponevo) è stato: giacca a tre strati, completo tecnico dainese, calzamaglia Lidl, imbottitura dei pantaloni Frank Thomas, tenuta antiacqua, guanti in goretex. Si è rivelata necessaria solo nei 2 giorni di avvicinamento a Caponord, dove era più freddo (un gran vento, l'antiacqua è un salvavita) e nuvolo.
Mi sono goduto molto i pantaloni traforati quando faceva caldo, io li trovo più versatili di pantaloni invernali, perchè comunque si sta in moto tutto il giorno e si decide al mattino quanto ci si dovrà coprire, con possibilità di cambio in corso d'opera. Solo che aggiungere uno strato è sempre possibile, alleggerire un capo troppo pesante è impossibile.


BENI DI CONFORTO

Con Beni di Conforto intendo ciò che non è necessario ma che serve ad affrontare meglio il viaggio. In effetti io me li sono goduti un bel po'!!

  • Navigatore GPS (nel mio caso Palmare Airis T610 con Tom Tom Europa) e roba per attaccarlo alla batteria della moto (sembra poco ma avere un aggeggio che ti dice esattamente quanti Km dovrai fare il giorno dopo permette di pianificare le giornate molto meglio, ovviamente avevamo anche cartine della penisola scandinava e dell'Europa centro settentrionale)
  • Macchina Fotografica (tenuta sempre a portata di mano nella borsa da serbatoio per fare scatti on the road)
  • Libri (nel mio caso Racconti di Edgar Allan Poe)
  • Netbook (lo so, ho esagerato, ma avevo posto, un bel MSI Wind U100 che mi accompagna un po' dappertutto e la tentazione di fare un diario di viaggio in tempo reale grazie al wifi... cosa che in parte son riuscito a fare, davvero una figata! Spessissimo in ostelli, campeggi e locali c'era il wifi gratis, per cui sono riuscito a scroccarlo molto più del previsto. Per i tradizionalisti basterà carta e penna)
  • Adattatori per le prese di corrente (se no ci ridiamo dietro)
  • Cellulare... e vabbè se uno non vuol rimanere isolato dal mondo... con la moto in panne...

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Itinerario - Caponord in Moto

Da Caponord 2009

L'itinerario verso Caponord può essere vario, la variabile essenziale è il tempo che si ha a disposizione.
Conviene comunque partire tra la fine di Giugno e l'inizio di Luglio, per minimizzare il rischio di prendere acqua. Va comunque detto che va molto a fortuna, leggendo i vari report sulla rete c'è chi ha avuto pioggia battente incessantemente e chi come noi è stato baciato dal sole.

La via più veloce è senz'altro salire dalla Svezia lungo la E4, la strada che segue la costa. Noi l'abbiamo fatta al ritorno e abbiamo impiegato quattro giorni da Caponord a Stoccolma, un giorno da Stoccolma ad Odense e due giorni da Odense a Modena. Ovvero sette giorni, due settimane andata e ritorno.
Questo vale salvo imprevisti, noi abbiamo avuto un clima fantastico, che ci ha aiutato molto a macinare chilometri.

La via che secondo noi è da preferire (e che ci ha dato molte soddisfazioni) è salire fino a Copenaghen, da lì passare a Malmo in Svezia e risalirne la costa fino ad Oslo in Norvegia. A quel punto in base al tempo disponibile si può visitare il paese in modo più o meno estensivo, mentre si punta a Nordkapp.
Risalire la Norvegia è semplicemente meraviglioso, perchè in un crescendo naturalistico prepara alla meta finale, con un assaggio di ciò che si vedrà all'estremità quando si passa il Circolo Polare Artico. Il clima diventa sempre più freddo, la vegetazione sempre più rada, i paesaggi mozzafiato. La rupe di Caponord è la ciliegina sulla torta.
Noi abbiamo percorso la E6 da Oslo verso Trondheim, deviando per visitare il Geiranger Fjord (meraviglioso!!!), la Atlantic Road e le Isole Lofoten (imperdibili!!)
E' mancata alla nostra visita Bergen e la costa più meridionale.
Va però detto che la parte meridionale della penisola scandinava è la più turistica, la più densa di attrattive e per questo è la più faticosa da girare. Una volta lasciata la civiltà è molto più semplice inanellare chilometraggi consistenti (per noi quasi sempre tra i 400 e i 600 km al giorno).
Arrivati a Nordkapp sulla superlativa E69 siamo tornati indietro attraversando la Finlandia (tappa per chi ha voglia Rovaniemi, la città di Babbo Natale), scendendo poi rapidamente fino a Stoccolma lungo la E4 (per chi vuole cè la regione dei laghi da visitare). Da lì di nuovo a Malmo ed a ritroso fino a Modena.

Se si seguono le guide turistiche (Lonely Planet, Touring, Europa in Moto) si può arrivare fino a 12.000 km di visita escludendo il trasferimento dall'Italia.
Quindi l'importante è decidere cosa si vuol vedere.
Un calcolo molto semplice è 10.000/giorni a disposizione, per avere idea della media di km da fare al giorno.
Noi avevamo a disposizione 3 settimane (dal 20 giugno al 12 luglio 2009) con un itinerario da svolgere in circa 20 giorni con 3 di elastico. Alla fine ne abbiamo impiegati solo 17, un po' perchè siamo stati in grado di fare più strada del previsto (ripeto anche grazie al clima favorevolissimo) un po' perchè sul ritorno eravamo stanchi e abbiamo tagliato sulla Svezia (già in parte visitata all'andata), soffermandoci a Stoccolma.
Considerando due giorni da Modena a Copenaghen (due tappe da 8-900 km) si prevedevano circa 450 km al giorno. Così è stato, con 8-10 ore di viaggio al giorno, inframezzate da soste e da visite.

In Norvegia si dovranno prendere alcuni traghetti per attraversare i fiordi, per gli autoctoni sono la norma, per cui i prezzi non sono esagerati e sopratutto basta mettersi in fila per salire, senza prenotazioni o altro. Sono in funzione tutto il giorno e (pare) anche la notte d'estate.
Abbiamo dovuto fissare le moto con cinghie solo nella traversata da Bodo a Moskenes nelle Lofoten.

Qui il link all'itinerario su Google Maps.


Visualizzazione ingrandita della mappa

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Caponord in Moto

Da Caponord 2009

Per ogni motociclista che ami viaggiare Caponord è una meta mitica, innanzitutto per la distanza (dall'Italia circa 10.000 km andata e ritorno) e sopratutto per l'idea di raggiungere l'estremo nord d'Europa, un po' come mettere una bandierina e dire "più lontano non posso andare".
E' un po' viaggio e un po' avventura, in cima alla lista delle destinazioni che avrei voluto raggiungere, per cui quando Riccardo me lo ha proposto ho subito detto sì.

Bisogna organizzarsi per tempo, non tanto per le difficoltà di viaggio (si attraversano paesi civilissimi, dove tutti parlano inglese (ovviamente escluse Austria e Germania arroccate sul loro idioma), dove le strade sono ben curate), ma perchè la lunghezza comporta un minimo di pianificazione.

Qui riporterò i suggerimenti che mi sento di dare essendo tornato sano e salvo, oltre al diario di bordo ed alle foto.


SEZIONI

martedì 7 luglio 2009

Caponord Giorno 17

KM percorsi 660 - TOT 9371 - Norimberga/Modena


Da Caponord 2009


Finalmente l'ultimo giorno, che ci vedrà tornare vittoriosi in patria!
Purtroppo l'acquazzone che abbiamo schivato in Danimarca è qui ad aspettarci in Germania, a rafforzare la mia convinzione che sul Brennero faccia sempre un tempo da schifo. Dei primi 400 km ne passiamo 300 sotto pioggia battente, arriviamo zuppi al primo rifornimento, con Riccardo che gioca a nascondersi perchè c'è una pattuglia della polizia. Scampato il pericolo si riparte, pronti a fermarci solo dopo i confini.

Non ho mai visto tante forze dell'ordine in autostrada, tra frontiere, caselli e così via abbiamo visto poliziotti e guardia di finanza in tutte le salse. Ma l'assemblaggio pennarello+nastro che abbiamo approntato ha ottimamente resistito ad ogni intemperia ed ha evitato soste impreviste.

Dopo un viaggio faticoso più che lungo arriviamo al casello e festeggiamo con le necessarie foto commemorative. L'avventura è finita ma di certo non la scorderemo facilmente!

Caponord Giorno 16

KM percorsi 950 – TOT 8711 – Odense/Norimberga

Da Caponord 2009


Credevo di replicare le due righe di ieri e invece….

Piccola premessa, fin da quando siamo partiti la moto di Riccardo oltre a sputare olio dalla testata di sinistra e ad avere problemi di batteria faceva il rumore di un motorino scurreggetta, o meglio di quando alle elementari si mettevano le carte da briscola tra i raggi della bici. Il tutto dovuto alla targa, fissata male, con i fermi un po’ molli, che vibrava sotto le scosse del prepotente motore Guzzi.

Oggi ad una delle solite soste in autogrill ci accorgiamo che uno dei fermi era saltato via, al che proferisco parole sagge e misurate: ti serve una fascetta. Dopo aver pagato la benzina, un panino, un gelato, a Riccardo rimaneva solo da prendere le fascette dallo scaffale e andarle a pagare, ma colto da pigrizia ha preferito non rifare la coda alla cassa per la quarta volta.
Manco a dirlo dopo cento km mi sorpassa e mi accorgo che è senza targa. Accostiamo e tra gli improperi mi attivo in un momento art attack, con un foglio di carta e del nastro isolante nero, ma vado largo con i numeri e non ci sto. Per cui decidiamo di fermarci alla stazione successiva e fabbricare una targa più solida. Il cassiere telefona anche agli scandagliatori dell’autostrada, ma non è stata ritrovata. Ci muniamo di nastro adesivo telato, pennarello nero e, dopo aver fatto un bel fondo bianco col nastro sul porta targa, mi accingo a scrivere la sequenza ormai dispersa. L’effetto finale non è malaccio e ripartiamo per il viaggio.

L’incognita saranno le frontiere… anche se in effetti in Europa non c’è mai nessuno a controllare e per mia esperienza è in genere all’ingresso dei paesi che fanno storie, non in uscita. Mah, all’avventura anche domani!

Caponord Giorno 15

KM percorsi 800 – TOT 7761 – Stoccolma/Odense

Ultimi tre giorni di viaggio. Poco da dire. Tanti km. Un paio di ponti, ma già fatti all’andata. Sosta nel solito campeggino per evitare un acquazzone (arriverà?). Meglio riposarsi!!

venerdì 3 luglio 2009

Caponord Giorno 14

KM Percorsi un tot a piedi - TOT come sopra - Stoccolma

Da Caponord 2009


Oggi ci siamo dedicati alla visita della cittá. Non scriveró gran che, saranno le foto a parlare. Confermo che Stoccolma é una bella cittá, detto poi da me che non amo visitare le metropoli.

Sveglia con tutta calma, purtroppo sotto una discreta pioggia, armati di ombrello e giacche antiacqua da moto, ci siamo diretti verso il centro storico per una colazione con te/caffé e torta. Fortunatamente il sole é uscito in fretta.
Si é proceduto ad un giretto non affrettato secondo la Lonely: ci siamo goduti il parlamento, il palazzo reale con tanto di cambio della guardia (i soldatini che smontavano si sono poi infilati in un pullmann giallo... che ridicolo!), la cattedrale e i dintorni.

Verso le tre eravamo giá all'ostello per pranzare con quel che avevamo comprato in una rosticceria pescivendola: gamberetti e patate per me, aringa per Riccardo.
Relax per un paio d'ore, spostamento delle moto davanti all'ostello (dalle 17 non si paga il parchimetro) ed eravamo giá in pista per il giro serale.

Purtroppo si é di nuovo rannuvolato ed ha accennato una pioggerellina fine, per cui, anche un po' stanchi (oggi abbiamo sentito le tirate dei giorni scorsi) abbiamo deciso di tagliar corto, mangiarci un paninello ed andare in ostello.
Lí ci siamo goduti té e caffé e ci siamo messi a leggere un po'.

Domani si parte verso l'Italia, sará triste e noioso, ma come dico sempre io un viaggio senza ritorno non puó esser definito tale!

Caponord Giorno 13

KM Percorsi 630 – TOT 6961 – Umea/Stoccolma

Da Caponord 2009


Stamattina tanti grigi km in programma. Sveglia, colazione, si fanno armi e bagagli e via, poco da dire.
Purtroppo fatto saliente della giornata mi si sono fracassati gli occhiali da sole. Caduti al benzinaio quando me ne sono accorto una macchina ci era giä passata sopra e con grande gentilezza l'ignoto automobilista ha riposto la montatura (davvero resistente) sulla pompa, dove li ho ritrovati.

Arrivati a Stoccolma l'ostello che avevamo scelto si e´ rivelato strapieno, per cui abbiamo dovuto affidarci alle info turistiche che dopo una considerevole attesa ci hanno ripagato con un bell'ostello in una splendida posizione.
Doccia e giretto in citta´, molto bella, a risollevare l´opinione sulla Svezia e sulle citta' scandinave in generale.
Domani visita piu' estesa, per cui a nanna!

Caponord Giorno 12

KM percorsi 640 – TOT 6331 – Finlandia/Umea (Svezia)

Da Caponord 2009


Davanti a noi si pone l’obiettivo di raggiungere Stoccolma. Sapremo in quanti giorni solo una volta in viaggio. Prima di partire il solito balletto da elettrauto con la moto di Riccardo. La sera prima aveva deciso un po’ per fare la prova, un po’ per resistere all’assalto dei moscerini, di togliere semplicemente i fusibili dalla moto e non rimuovere la batteria. La scelta era in effetti un po’ rischiosa essendo noi gli unici ospiti del minuscolo “campeggio” in cui ci trovavamo. Fatto sta che rimessi i fusibili la moto non parte. Inizia una infinita serie di scampanellate per richiamare i proprietari del luogo nella speranza che siano muniti di cavi, ma non otteniamo risposta. Per magia però la moto si riavvia, mistero… Ci avviamo armati di buona lena per macinare quanti km possibili e ci scontriamo contro la dura realtà: le strade finlandesi hanno limiti di velocità più elevati, asfalto peggiore e sono tremendamente dritte e noiose. Il salto di confine non migliora la situazione, pur in un graduale crescendo di qualità urbanistica. La Svezia è più accogliente ma comunque monotona rispetto alla meravigliosa norvegia. Ad interrompere il viaggio le nostre soste per la colazione, a metà mattina e per il pranzo. In occasione della prima scambio qualche parola con una signora svedese che ha abitato in Svizzera per un po’ e quindi parla uno stentato italiano, nella seconda troviamo accoglienza in un ristorantino in cui ci viene servito un piatto “typically Swedish”: due o tre fette di una sorta di prosciutto cotto grigliato, insalatina, uovo all’occhio di bue e salsina. Non male, ma è tristissimo vedere come si mangia all’estero. Il viaggio procede di gran carriera, due gocce di pioggia, tanti autovelox ben segnalati, un mio rotolo di sacchetti a sventagliare come un aquilone mentre si srotolava dal ragno sul sellino posteriore e poco altro.

Siamo arrivati in serata nei pressi di Umea, dove ci siamo fermati per la notte in un campeggio ultraturistico. Ci siamo goduti una birretta (non ho ancora scritto che nei paesi scandinavi l’alcool è costosissimo, nei supermercati non si vende dopo le 20 e che va consumato sul posto, perché hanno gravi problemi con i giovani che si schiantano di sbronze e si macellano il fegato), ci siamo fatti da mangiare e facendo due conti abbiamo stabilito il piano d’azione: arrivo nella serata di domani a Stoccolma, pernottamento, giorno di visita, pernottamento e via verso l’Italia in tre tappe.

Caponord Giorno 11

KM percorsi 445 – TOT 5691 – Caponord/Finlandia (Incrocio 93/E8)

Da Caponord 2009


E così inizia il ritorno. Abbiamo modificato l’itinerario in modo da fare la strada costiera svedese fino a Stoccolma, concedendoci in base alla voglia che avremo una deviazione nella regione dei laghi. Da oggi dovremo marciare, senza una meta immediata perché la guida Lonely dà un ritratto della Svezia abbastanza deludente (ed in ogni caso le attrattive sono nel sud che abbiamo già attraversato).

Si parte con calma, con l’idea di fare colazione per strada. Se non che Riccardo rimane senza benzina lungo la strada che scende da Caponord (occhio che i benzinai sono molto radi). Per fortuna siamo vicini ad un negozio di souvenir, per cui entro per chiedere se hanno della benzina, mal che vada andrò al paese più vicino (a 20 km di distanza) con la mia tanica di emergenza a prendere un paio di litri. All’interno la gentile signora mi chiama il marito, un omone dalla faccia da Pino Insegno, estremamente gentile e soprattutto motociclista come noi. Ha una R1200GS adventure, che dice di aver comprato proprio perché ha il serbatoio enorme ed ironizza sulla Guzzi di Riccardo, ammiccando a me che ho un GS. Scopriamo che viene regolarmente in vacanza in Italia, l’ultima volta in Sicilia. Gli dico che speriamo di potergli offrire un caffè, e non benzina, al suo prossimo viaggio. Lui non vuole nulla per il carburante e Riccardo acquista qualcosa nel negozio, che tra l’altro offriva manufatti d’oro e d’argento di buona fattura (e quindi carucci).

Ripartiti ci siamo fermati ad Olderfjord per la colazione diventata pranzo, io mi sono goduto tremendamente i miei auto costruiti panini al salame (soprattutto perché avevo fatto colazione con una bottiglietta d’acqua e polase) e la coca cola. Un’occhiata alla carta, si imposta il navigatore e si riparte.

Di qui in poi tanti km, un cielo con nuvole a sprazzi ma la temperatura che torna sui 20°C dopo gli 8 di Caponord. Ci svestiamo lungo il percorso, passiamo in Finlandia che è un’ora avanti, ha l’euro e ha dei limiti di velocità più alti su strade peggio tenute che in Norvegia. Dopo 440 km ci fermiamo prima di imboccare la E8, in un posticino con hytte dalla forma strana, a rombo, molto spaziose e super economiche: 25€ a notte! Il resto dell’insediamento è un po’ molto alla buona, ma ci si adatta. Nota negativa moscerini e zanzare in quantità, ma ci chiudiamo in casa e siamo al riparo. Riesco anche a sniffare il wifi non protetto della proprietaria (credo) ma mi chiude la connessione prima che abbia scritto il diario di bordo e quindi dovrò rinviare l’upload, magari a domattina.

Caponord Giorno 10

KM percorsi 278 – TOT 5246 – Alta/Caponord

Da Caponord 2009


Finalmente è arrivato il grande giorno. Oggi approderemo alla meta del viaggio, il punto più a nord d’Europa. Il kilometraggio è volutamente scarso per poter assaporare l’arrivo al meglio. Ci alziamo di buon mattino e via!

Chi mi ha detto che arrivare a Caponord in realtà è solo uno sfizio, il gusto della meta fine a se stesso, non ha capito nulla o semplicemente non è un motociclista. L’ultimo tratto di strada, in particolare i 120 km da Olderfjord, è semplicemente meraviglioso. Ampie curve su di un percorso tortuoso ma guidato, medie orarie sostenute e non stancanti, monti sempre più spogli, l’acqua dei fiordi lambita dal vento, in una poesia di saliscendi che ti inviterebbero a guidare ancora per ore. Tra l’altro, come avevo letto in altri report di viaggio, i cartelli che segnalano l’attraversamento delle renne vengono finalmente onorati in questo tratto. Anche noi abbiamo dovuto fermarci perché la strada era sbarrata dalle renne, che abbiamo nuovamente incontrato diverse volte sul nostro percorso.

Arrivati in cima abbiamo fatto le foto di rito, io ho visitato la cappella dedicata a San Giovanni per fare un ringraziamente e la mia solita richiesta di assistenza (non proprio stradale…) e buttato un occhio nel museo tailandese (un re tailandese è venuto a Caponord e da allora questa è divenuta meta di continui pellegrinaggi dei suoi sudditi). Dopodiché ci siamo rifocillati con un hotdog ed un insalata, di gamberetti io e di patate Riccardo. Infine ci siamo lanciati all’acquisto di souvenir, così ho potuto mettere le mani sui due sacri oggetti del mio desiderio: l’adesivo da mettere sul parabrezza e la pin da mettere sulla giacca.

Finito di sollazzarci siamo scesi di una decina di km per trovare posto nel campeggio adiacente. Subito dopo ci siamo cambiati e lanciati nell’escursione che porta al Knivskjelodden, vero punto più a nord d’Europa (Caponord era stato ritenuto tale dall’esploratore, inglese direi, che vi giunse mentre cercava il passaggio a nord est). La guida e la proprietaria del campeggio ci dicevano che era una camminata di 9 km andata e ritorno di circa 6 ore. Spavaldamente ci siamo avviati armati di una bottiglietta d’acqua a testa. Come due stronzi abbiamo immediatamente sbagliato strada allungando al meno di un’ora e mezza facendo una scoscesissima pietraia, poi ci siamo ricongiunti al sentiero vero ed abbiamo proseguito, con un freddo ed un vento sferzanti. Non senza fatica siamo arrivati alla meta, in cui si custodisce un registro in cui firmare la propria presenza ed in cui io ho disegnato un paesaggio della veduta di Caponord che si staglia lì di fronte. Poi è ripresa la camminata per il ritorno. Ed è stata la tragedia. Avendo saltato la colazione, avendo pranzato con un micragnoso hot dog ed avendo io sudato al solito come un porco sono andato contemporaneamente in ipoglicemia e con gli elettroliti sotto i piedi. Dopo una salita esagerata ha cominciato a girarmi la testa a tratti, ma soprattutto le gambe non mi reggevano più. A più di due ore di cammino dal parcheggio dove avevamo lasciato le moto mi sono accasciato addosso ad una delle pile di sassi che contrassegnavano il cammino, per prendere un po’ di fiato. Dire che non mi sono mai sentito così sfinito è un eufemismo. Per altre due volte mi sono rialzato e mi sono riseduto, ogni volta che facevo franare il sedere per terra mi sembrava di essere in una scena da film in cui ti dicono “Non addormentarti, qui fa freddo, dobbiamo andare avanti!”, perché avevo solo voglia di stare lì e dormire. Spinto da Riccardo a non fermarmi non so come ho messo un piede davanti all’altro e ce l’ho fatta. In alcuni momenti ho davvero creduto che sarei rimasto lì se non mi fossero venuti a prendere in barella. Un enorme grazie va a Riccardo che mi ha fatto da spalla per un bel pezzo, un grazie più piccolo alla tizia che lungo il tragitto mi ha rifilato delle caramelle gommose squallide, probabilmente senza zucchero, che mi hanno fatto star anche peggio, un enorme grazie anche alla signora tedesca che nel parcheggio mi ha dato una fetta di pane e salame ed uno yoghurt.

Tornati alla hytte, con un freddo boia perché avevo le maglie fradice, mi sono messo a letto, mi sono goduto il polase (e i crampi alle gambe per cui lo ho preso…), il risottino delle buste ed un meritato riposo. Da questa avventura ho imparato che non andrò mai più a fare un’escursione senza cibo a sufficienza per una settimana e soprattutto con una giacca da moto che pesa 5 kg. Rimane però la soddisfazione di un ricordo indelebile della giornata a Caponord e di aver lasciato una firma sul registro che è in effetti la vera meta del viaggio.