mercoledì 31 dicembre 2008

L'ultimo dell'anno

Visto che stasera saremo più o meno tutti dispersi per il globo terracqueo scrivo ora l'immancabile post di fine anno.
Fare bilancini è quanto meno una grossa rottura di scatole, ma mentre le ultime ore del 2008 vanno esaurendosi sento una certa nostalgia.
Si tratta di una metafora trita e ritrita, visto che non è certo il calendario a scandire le fasi della nostra vita, ma aggiungere un punto in fondo alla data dà senz'altro un senso di novità e cambiamento.
Fa molto effetto ripensare a dove si era 366 giorni fa (eh sì, anno bisestile!), alla sequenza di eventi che si sono susseguiti fino a ieri, ad oggi, a poche ore fa.
Sarei stato tentato di inserire una sequenza di immagini, ma se da un lato non ne ho voglia, dall'altro in realtà c'è già ed è in questo blog, assieme a pensieri e parole scritte qua e là tanto per liberare qualche idea sopita o scalpitante.

Mediamente quello che sta per finire è stato un buon anno, perchè in una media devono per forza rientrare tanti fattori ed i positivi compensano i negativi. Un po' per tutti ci sono stati periodi davvero di merda, c'è chi li ha già superati, chi li attraversa e chi ha il masochistico gusto di tornare a rificcarci la testa non appena si presenta l'occasione.
Quel però conta è che posso davvero urlare che ho vissuto questo 2008.
L'ho affrontato a viso aperto, senza che fosse una semplice casella da spuntare su un progetto già stilato. Senz'altro ho aperto una nuova pagina, professionale, emotiva, personale insomma, che proseguirà non so bene come, ma che ho voglia di scrivere.
La nostalgia forse deriva da questo, mi ricorda un po' la sensazione che si ha quando si arriva alle ultime pagine di un buon libro. Gli occhi corrono ansiosi alle ultime righe, nonostante i tentativi razionali di mantenersi sul giusto flusso del testo, e quando finalmente superano l'ultimo margine libero e si chiude la copertina per riporre il libro sullo scaffale sembra così difficile lasciar tutto. Ci si è legati alla trama che si è ormai conclusa ed è con una certa riluttanza che si accetta l'idea di scorrere il catalogo per le prossime letture.
Sarà anche che la riproduzione casuale di MediaPlayer sta mettendo in coda una serie di brani da tagliarsi le vene...
Fatto sta che quest'anno ho davvero fatto un milione di cose fantastiche, che ho avuto momenti davvero indimenticabili, con risa irrefrenabili e quell'irresistibile senso di soddisfazione che riempie il cuore solo in rari momenti, sopratutto quando non ce lo si aspetta. Tutto ciò vale molto più degli interminabili istanti di fatica, stanchezza e sconforto. Mi rendo conto ora che quando l'umore oscilla come un metronomo da un estremo all'altro, variando il ritmo in modo imprevedibile, le percezioni si fanno più pungenti, ma proprio per questo più autentiche.
Fa parte del gioco, soprattutto prender coscienza dell'inevitabile precarietà che ci caratterizza in quanto esseri umani. Se lo si accetta è più facile trovare le energie per risalire la china.

In poche parole credo di essere cresciuto, al meno un pochetto.
Non farò buoni propositi, perchè non ne ho mai fatti. Ho sempre preferito pormi degli obiettivi, che non hanno per nulla a che fare con la data sul calendario. Ci sono punti su cui devo senz'altro lavorare, più o meno seri, ma il tempo aiuta a metter tutto al suo posto.
Per ora però mi limiterò a piantarla di farmi delle gran pippe mentali e cercherò di godermi al massimo queste ultime orette, ben conscio che domani mi sveglierò un po' intontito e che tutte queste fregnacce sull'anno nuovo verranno cancellate da un buon pranzo o da un giro in moto.
Perchè alla fine dei giochi è con noi stessi che dobbiamo fare i conti e il diavoletto che ci tiene svegli la notte scavando una bruciante fossa all'imboccatura dello stomaco non tiene certo conto dei foglietti che stacchiamo giorno dopo giorno da un blocchetto appeso al muro.

Quindi non resta che augurare un Buon Anno a tutti ed urlare un grandissimo "MERDA!!!", siamo uomini di teatro in fondo.

lunedì 29 dicembre 2008

DVD to buy list

Altre idee...

Un po' di legenda:
- quelli in grassetto sono già posseduti (o in arrivo)
- quelli con H sono in casa ma non sono di mia proprietà
- quelli in corsivo sono le new entry

Schindler's List
The Departed
Number 23
Fight Club
V per Vendetta
American Gangsters
Shining
American beauty
Little Miss Sunshine
Frankenstein Junior
A piedi nudi nel parco
Long Way Round
Long Way Down
Il Gabbiano Jonathan Livingstone
Iron Man
Un Tram che si chiama Desiderio
Scrivimi una Canzone
School of Rock

Kill Bill vol 1
Kill Bill vol 2
24 ore
Fast and Furious (tutti quanti)




Billy Elliot
La Ricerca della Felicità

Era mio padre
MMVI - Eddie Izzard cofanetto
Noises Off (Rumori Fuori Scena)
Boris (serie TV)
In Bruges
Man on the Moon
Pulp Fiction
Memento
Lilo e Stitch
Alla Ricerca di Nemo
Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato
Chicago
Salvate il Soldato Ryan (vHs)
Alta Fedeltà
Master and Commander H
A Beautiful Mind
Full Metal Jacket
Non è un paese per vecchi H
Cinderella Man H
Se mi lasci ti cancello H
Il Gigante di Ferro

Ieri sera con le Girlz abbiamo visto Sette Anime di Muccino con Will Smith, simpa, ma la trama si capisce da metà del primo tempo (eh eh eh).

Inauguro con le feste natalizie la mia personale lista dei DVD da comperare.
Semplicemente quei film che non solo andrebbero visti, ma che andrebbero tenuti in casa e sfoggiati su uno scaffale.
Ovviamente è tutto puramente opinabile e soggettivo, ma si accettano consigli e commenti!

Che poi questa lista possa servire a chi vuol fare un regalo e si ritrova proprio alla frutta è evidente...

domenica 28 dicembre 2008

Nevica

Mentre stamattina presto ho messo il naso fuori di casa per andare a lavorare (eh sì, Natale a casa ma sabato e domenica di turno) qualche timido fiocco si è lasciato cullare attirato dall'asfalto, sotto un cielo perlato e con un freddo denso ma non tagliente.
Quando finalmente ho potuto far ritorno a casa la città era tutta spolverata e come al solito le strade pulite si sono pian piano diradate fino a casa mia, dove non si vedevano tracce del recente passaggio di qualche veicolo.

Fa sempre un certo effetto vedere i paesaggi a cui si è abituati stinti e foderati di una trapunta farinosa.

giovedì 25 dicembre 2008

Buon Natale!


Un Gran Bel Natale a Tutti!!!

mercoledì 24 dicembre 2008

Il sole oltre la nebbia

Come ogni anno ho onorato il rito che mi vede cavalcare la mia insostituibile motarella ed andar girovagando per i dintorni modenesi la vigilia di Natale.
A questo giro devo ammettere che la giornata non prometteva gran che, visto il nebbione impenetrabile ed il freddo pungente, ma si sa che volere è potere (ed anche che per certi versi sono un irrimediabile cretino).
Ad ogni modo è bastato salire un minimo in altitudine per superare la densa coltre di nebbia che avvolgeva la bassa padana e godere di uno splendido sole, riflesso sulla strada ancora umida e luccicante per il sale sparso nottetempo.
Invogliato anche dalla temperatura accettabile mi sono avviato verso Puianello, classica meta dei miei giri più brevi, per poi proseguire verso Marano e da lì Zocca, fino a Bologna alla Madonna di San Luca, verso cui ho sempre un debito di riconoscenza (a suo tempo promisi che sarebbe stata la mia prima meta una volta presa la tanto desiderata patente A e da allora non posso che tornare a salutare un paio di volte all'anno).
L'itinerario ha comportato che io mi ri immergessi in quella specie di vapore rappreso che intasava la conca bolognese, reso tra l'altro grigiastro dallo smog.
Ma così mi son potuto godere la risalita al santuario, mentre la foschia si diradava ed i raggi di luce riprendevano a filtrare. Mi sono ritrovato davanti uno spettacolo unico, l'edificio che pian piano si definiva tra sbuffi biancastri, dominando le colline circostanti.
Ho fatto due passi e sono entrato nella chiesa, dove per puro caso si trovavano delle vecchine di provenienza non ben definita (parlavano forse francese) che si sono messe ad intonare un coro di preghiere davanti all'altare, facendo rieccheggiare un'atmosfera calda e solenne tra le mura ed i banchi.
Uscito dopo la breve sosta, la nebbia stava prendendo la sua rivincita, invadendo rapidamente il cortile abbracciato dalle scalinate. Così pure la vallata circostante si allagava di soffici onde.
Ho rimesso il casco, i guanti e sono montato in sella, lasciandomi alle spalle il santuario mentre veniva inghiottito dalla stessa coltre in cui mi andavo ad immergere.



















GnuRaffe

Ier sera si è svolto il match amichevole interno del secondo anno, che vede riunite le giraffe alle nostre GNUcche Mari e Vale.
Come anche il buon Claudio ha avuto modo di dire siamo su un altro pianeta, l'anno scorso a questo punto noi stavamo zatterando o ci stavamo ramazzando con bastoni di legno...

A sostenere una scoppiettante serata musiche da antologia ed un setting Hollywoodiano, per non parlare del presentatore che nel secondo tempo ha agilmente agevolto il dipanarsi del match.

Una fortissima nota di demerito per tutti quelli che non hanno reso possibile il Rotonda Project, vergona, vergogna, vergogna!

martedì 9 dicembre 2008

Ode al Canestrino


















Ode a te o canestrino.
Tu che fai la gioia di ogni bambino.
Tu che il palato lasci impanato
di velato zucchero assai prelibato.

Dall'infazia ti porto nel cuore
nel te o nel latte inzuppato per ore.
Conteso da sempre il primo gradino
con Nutella, Baiocco ed il Tegolino.

Or ora sei un po' sminuito,
venduto in pacchetti di taglio smagrito.
Non più in cartoni lunghi e quadrati
con cui giocavamo a fare i soldati.

Ma tutto ciò ormai non importa,
quando della spesa ti estraggo dalla sporta,
un grande sorriso mi si stampa sul volto
e senza pensarci dal pacco t'ho già tolto.

Il dolce sapor zuccherato coccola le papille
sgranocchiarti in fretta col cuore a mille,
le dita si appiccicano l'une sull'altre
nel piacer di gustare un'opera d'arte.

Ode a te o Canestrino,
in te risiede un che di divino,
devo arrestare queste mie dita
prima che la confezione giaccia finita.

martedì 2 dicembre 2008

L'estro dell'acconciatore

Eccezzion fatta per i più puri e glabri pelati un po' chiunque ha avuto modo di recarsi a far acconciare il crine che adorna il proprio capo.
Questa azione, di per sé banale e quotidiana, raccoglie in sé un nucleo di tensione ed aspettativa, in grado di canalizzare le energie psicofisiche di chi si sottopone al ferale gesto.
Come metropolitani emuli di Sansone ci affacciamo alla vetrina dell'acconciatore con timore reverenziale ed ingenua trepidazione, per il cambiamento che la facciata esteriore del nostro io si appresta a subire.
Dal canto suo l'acconciatore detiene un potere supremo ed ineguagliabile, il privilegio di violare il privato del cliente, entrando in contatto col suo cuoio capelluto e massaggiandolo ad arte, per poi sferzare con colpi sapienti la chioma che gli vien posta sotto le mani.
Quel che è curioso è che l'avventore tipicamente non si premunisce con idee chiare e definite sul da farsi, anzi, cincischia e temporeggia, fino a che non si siede sulla snodata poltrona, pronto ad accogliere consigli patinati e verbosi.
La seduta ha evidentemente il misterioso potere di azzerare il giudizio umano, facendo sì che il malcapitato soggiacia agli istinti turpi ed obrobriosi del proprio carnefice.
L'esperienza di chi scrive rimane segnata dal luccichio inquietante innescato dalle parole "Li voglio accorciare" o "Non li voglio far crescere".
Allorquando si apra la possibilità di dimezzare la lunghezza della chioma di chiccessia le mani dell'acconciatore si tramutano in tentacoli irrefrenabili che avvinghiano ed inghiottono ogni singola ciocca con cui entrano in contatto.
L'esito non è mai l'atteso e l'aspettativa viene più spesso delusa che soddisfatta.
Ma il piacere della novità e del cambiamento sono in grado di sopperire alla difformità della propria immagine terrena con quella idealizzata ed evocata prima di sedere.
O per chi meno è in grado di tollerare il trauma si apre il doloroso ponte verso la ripresa di un'adeguata lunghezza.
Misteriosa è la nostra perseveranza in questo circolo senza fine, interrotto solo dallo scorrere degli anni, che spoglierà il capo con inesorabile incedere.
La vanità è madre di questo male e la delusione è il suo figlio.

In poche parole mi son dato una bella tosata!!

domenica 23 novembre 2008

Che Fatica!

Ultimo match della mia stagione 2008 (che devo dire è stata generosa!), ieri sera si è andati in traferta in quel di Parma per sfidare per l'ennesima volta i Fiorentini. I valorosi modenesi comprendevano il Gianni, GianoX, Marcello, Nadia e Daniela con Sabino in veste di presentatore. Nonostante una mezz'ora di ritardo che ha devastato l'equilibrio psicofisico dell'intera squadra (maledetti pantaloni scordati a casa) ci siamo avviati di buona lena verso le estremità occidentali della via Emilia.


La guida del buon Cattini sfidava senza timore ogni legge fisica, ma sopratutto il codice della strada, nonostante con noi ci fosse un baldo vigile, pronto a sottolineare le infrazioni ("Ma tu stai telefonando mentre guidi?").
Il top lo si è raggiunti alle porte di Collecchio. Fermati da un irriverente passaggio a livello, chiuso per un trenino fermo all'adiacente stazione nell'attesa che i passeggeri abbandonassero in toto le carrozze, l'impazienza ha cominciato a fermentare.
Il Cattini allora, con maestria degna dei più abili manovratori di automezzi, si è esibito in un'inversione ad U da manuale, estraendosi con celerità dalla coda che ormai si era formata. Il gesto è stato premiato secondo la Legge di Murphy con la partenza del trenino, per cui le sbarre hanno dato immediatamente segno di volersi alzare. Allora, con una leggiadria che nemmeno Barisnikov potrebbe riprodurre, il Cattini ha invertito nuovamente il senso di marcia, si è avviato con decisione alla barriera ed ha riguadagnato la posizione appena ceduta.
Momenti di grande automobilismo.
Per noi rimane un ricordo indelebile e l'immagine di un semaforo sfocato nella notte.

Il Teatro Crystal si presenta ampio e profondo, col palco inclinato abbestia. La platea era ben piena, con qualche sparuto spettatore sulle balconate del fondo, a giudicare dai conteggi chiamati dovevano esserci circa 200 spettatori. Purtroppo visto il ritardo delle due compagini non si è potuto fare un riscaldamento degno di questo nome e forse questo ha influenzato l'andamento del match. Onestamente l'ho trovato un po' moscetto, faticoso da portare avanti. La presenza sopratutto a Firenze di vecchie volpi (il Ceville in testa) ha assicurato risa ed applausi, ma onestamente ho trovato che le storie si sviluppassero con grande difficoltà. Avremo fatto un milione di cambi scena (il numero massimo in una Shakespear). Un piccolo appunto ai nostri avversari che hanno peccato a tratti di mancanza d'ascolto, sovrastando le battute degli altri e rendendo ancora più macchinoso il dipanarsi degli intrecci. Pare che però il match sia piaciuto lo stesso, speriamo sia così. Da par mio posso dire che è stato il match di cui sono meno soddisfatto, al di là del risultato (7-10 per Firenze). Non ho rotolato, nè saltato, nè sudato. Qualche piroetta nel musical ma niente di più. In compenso ho fatto il busone a più riprese, per la gioia del DucaConte.
Un po' di soddisfazione personale nel monologo alla maniera di Pablo Neruda... considerando il fatto che nessuno conosceva l'autore neanche da lontano e che ho ciarlato per 2 minuti sulla base di "Parla di natura e amore" poteva andare molto peggio. Anche la comparata in gramelot francese in cui ho dovuto condurre un documentario sull'innamoramento mi è piaciuta... ditemi voi come caspita si può condurre un documentario in gramelot... peccato che abbia perso tempo ed abbia preso fallo per numero illegale di giocatori (uno non son riuscito a farlo salire).

Per concludere un cenno sulle mie condizioni fisiche in declino, partendo con una contrattura alla spalla sinistra ho conluso con un lancinante crampo al trapezio di destra mentre impersonavo un simpatico appendiabiti dell'Ikea... sarà meglio che oggi mi droghi, o che la pianti di usare la moto con sto freddo!

Beh ragazzi, alla prossima, che sarà il match Evento per gli altri e non si sa quando per me!

EDIT:
Qui sono on line tre filmati del match, per farvi un'ideuccia (da notare il mio "Aòh" in dialetto fiorentino... mannaggiammè!)

domenica 16 novembre 2008

Come Roma contro Cartagine

Al match di ieri sera (Modena contro Reggio, nel campionato di Modena) lo spirito non era quello che avrebbe foluto l'italico condottierio.
Nonostante la mia innata competitività e voglia di vincere ha prevalso uno splendido spirito di collaborazione, tutti al servizio di tutti e sopratutto al servizio dello spettacolo (vabbè... un qualche cenno di "sottolineo l'errore che hai fatto" c'è stato, ma credo involontario).

Una grande sintonia ha dominato le assi del patinoire, basti pensare che nel riscaldamento che ha preceduto il match si è fatto l'esercizio 0-20-0 al primo colpo (per chi non lo conosca consiste nel mettersi in cerchio ad occhi chiusi, uno per volta, senza un ordine predefinito ma con grandissimo ascolto, si pronunciano in sequenza i numeri a crescere fino a venti e poi a ritroso, se si sbaglia si riparte da capo).

Onore al nemico, tanto più se è stato valoroso. Grandi perle dal solito Zanni, grande energia dal solito Giacomino (non a caso mio omonimo).

Inutile dire che mi sono divertito moltissimo, anche se la mia furbesca voglia di strafare mi costringe oggi con una voce da transessuale e una mezza contrattura mutuata dal lievissimo principio di torcicollo che avevo ieri e che non si è certo giovata del sollevare Gino partendo da accovacciato nella prima improvvisazione.
Negli esercizi di stile ho potuto dar sfogo a più o meno tutti gli istinti repressi, tra parolacce, violenza e piroette acrobatiche (ah, da quanto volevo fare una categoria "Film d'Azione", mi manca solo da fare l'elicottero!).
Godereccia anche l'opera Rock in cui ho cantato come un disperato e mi sono lanciato in balletti che nemmeno Garrison e Steve Lachance riuscirebbero ad inventarsi.


Il risultato? Sì, si è vinto, ma non è stato sufficiente a farci passare in finale.
Non posso nascondere un po' di rammarico per questo, è stata una delusione aver vinto e sentir dire "Possiamo proclamare la squadra che accederà alla finale contro Firenze: Reggio Emilia!!".

Peccato, avrei voluto molto giocarmi la rivincita!

Ma questo è frutto della mia inesperienza, che mi porta ancora a vivere il lato agonistico del match, che tutti sappiamo essere puramente pretestuoso.


E quindi ode allo spettacolo e alla sua meraviglia.
Concludo con la parte che più mi piace di tutto il match, l'Inno (da leggersi a squarciagola):

Dal castello di Elsinoooore
al giardino dei Cilieeeeeegi
dal Campiello all'Agorààààà
si riunì la teatral nobiltàààààà

Amleeeeto disse scuro in viiiisooooo
c'è un nuoooovo gioco all'improvviiiiisooooo
che al teeeesto scritto oscurerà
il RISPETTO e la SA-CRA-LI-TA'

all'aaaaarmi corse Bergeraaaaac
Oreeeeste si appellò alla di-gni-tà
maaaa Arlecchino disse in foooooondo
improvvisando io ho girato il mondo EH!

Chi ha voglia di rischiaaaaareeee
dev'eeeeeeser nostro commensa-aaaa-leeee
alziamo i calici e brindiaaaaaaamoooooo
a quel sogno che sarààà
questa sera laaaaaaa reaaaaaltààààààààààààà

sabato 1 novembre 2008

Carne da macello


Ieri sera mentre si celebrava la festa di Ognissanti nella pagana e popolare fattispecie di Halloween una piccola comitiva di improvvisatori emiliani ha sfidato l'intemperie per andare in terra fiorentina per un triangolare che vedeva impegnate Reggio Emilia, Empoli e Firenze.

C'è da dire che l'organizzazione della trasferta ha lasciato un tantinello a desiderare, calcolando che mi son dovuto andare a prendere le magliette e che se non fosse stato per un messaggio lasciato sul forum di impropongo avrei dovuto aspettare al centro dell'autostrada i miei colleghi con uno striscione per farmi riconoscere. Ma si sa che gli imprevisti sono il sale della vità!


La nostra squadra era composta da quattro reggiani (Cristiano, Marco (il sosia di Manu), Loredana e Adriana (che tecnicamente è di Parma ma ha fatto fino all'anno scorso il corso a Reggio)) e dal qui presente modenese infiltrato. Il viaggio è stato un'odissea perchè tra acqua, incidenti in autostrada, traffico e la nostra inveterata incapacità psicofisica di interfacciarci col navigatore satellitare ci siamo arrotolati a pochi chilometri dalla meta facendo in lungo e in largo il Viadotto dell'Indiano.

All'arrivo siamo stati accolti dal Palanza e da alcune facce note (il solito esilarante e tatuatissimo Massimo). Mangiato qualcosina ci sono state presentate le categorie per la serata per essere sicuri di saltarci fuori (lasciate da parte informatica, CSI (pare ci siano codici precisi da rispettare) e romanzieri russi). Lo spettacolo si sarebbe articolato in tre tempi da circa 45 minuti, con Reggio ed Empoli ad iniziare, la sconfitta sarebbe rimasta su e poi si sarebbe visto il Match conclusivo del triangolare.

Sbirciato il teatro (una vera e propria arena in un tendone, ricorda molto la nostra Tenda) la prima sorpresa: il patinoire!! Figata pazzesca, a dire il vero restringe il campo d'azione ma offre anche possibilità maggiori nelle improvvisazioni (ad esempio nascondersi sotto al bordo per uscire dalla scena del tutto e coprirsi agli occhi del pubblico). Ad essere onesti per noi è stato un pochino di impiccio perchè non eravamo abituati a dover scavalcare un muretto ogni volta che dovevamo entrare in scena, mentre i nostri avversari erano evidentemente più avvezzi. Ad arbitrare la serata l'ormai leggendario Monni, Palanza come maestro di cerimonia.

Dopo un breve riscaldamento il triangolare ha preso il via, Gianni capitano nel primo tempo, Loredana nel secondo. Che dire... ho capito come mai si dice che in trasferta si mandano le seconde file... I nostri avversari erano amatori come minimo da due anni (due su dieci) fino a dieci anni, tralasciando il fatto che una donna per squadra era insegnante a Firenze o Empoli. Per non stare a tirarla in lungo ci hanno massacrato letteralmente! Due tempi 5 a 2 e 5 a 3, punti strappati coi denti e con le unghie.
Davvero un livello completamente superiore!
I toscani hanno uno stile molto diverso dal nostro, più giocato sulla battuta e la gag, questo unito alla nostra inferiorità tecnica ha fatto sì che la scena fosse costantemente loro.
In più il pubblico si è dimostrato un tantinello freddo nei nostri confronti (ma d'altra parte è come proporre al pubblico dell'opera un cretinello che canta in chiesa). Mi ha particolarmento colpito il silenzio tombale durante le nostre comparate (beh, forse ora esagero) nel senso che si respirava una certa diffidenza.

Poi vabbè, gli altri erano davvero bravissimi!
Il Firenze Empoli che ha concluso la serata è stato fenomenale. Io ho fatto l'assistente all'arbitro e me lo son goduto tutto dall'inizio alla fine. Delle perle di comicità e teatro da incorniciare. In particolare sono andato a fare i complimenti alla 59 fiorentina (Claudia? mannaggiammè che non ricordo mai i nomi) per una Shakespear da antologia, con un folletto tenuto magistralmente.
Che invidia!!
Insomma, di strada ce n'è davvero tanta da fare!

Davanti a una pizza chiacchierando coi vari Palanza, Monni etc., ho chiesto un po' e mi hanno raccontato come funziona da loro il corso. Intanto hanno 60 amatori (sessanta!), divisi in 8 squadre fisse a Firenze più altre sparse nei tornei di Lucca ed Empoli. L'allenamento è fatto settimanalmente il mercoledì per chi non deve matchare e il lunedì per chi matcherà nel week end. Inoltre fanno due match a serata, per cui giocano quattro squadre ogni venerdì, in più con gli altri tornei e gli eventi hanno match quasi ogni sera a settimana (ieri c'era chi aveva giocato giovedì, ieri e avrebbe poi giocato oggi). Le squadre vengono mantenute per tutto il campionato, rimescolate alla sua conclusione, ad eccezione di quella vincitrice. All'inizio del campionato si scrivono pure l'inno!
Insomma un'organizzazione decisamente più intensiva e mirata della nostra. Non so se sono del tutto d'accordo alle squadre fisse, ma è anche vero che son fisse solo per tre mesi e poi si cambia, senz'altro aiutando l'affiatamento e quindi la resa sul palco.
In poche parole ci si sente piccoli piccoli a Firenze, ma io personalmente mi son divertito un casino, sia a matchare che a guardarli (mostruosi, giganteschi, fantastici!).
Non vedo l'ora di ricominciare!

Un nuovo look


Ho rifatto il look al blog.
Colori più sobri, un cenno di verde in onore della Vale.

Ho aggiunto la citazione del giorno che mi piaceva come idea e uno spazio per inserire pensieri in libertà.


Fatemi sapere se vi piace!

venerdì 24 ottobre 2008

It's a kind of magic

Mi riciclo un po'... rivedendo le foto dei camerini del Cittadella mi è tornato alla mente uno dei primi spettacoli che ho fatto in inglese, proprio in quel teatro.
Dopo quella sera scrissi questo pezzo, che si trova sul sito di Modena Theatre Worskhop (www.mtwnet.it per i più coraggiosi).


Forse è il legno delle assi che calpestiamo, forse è il calore delle persone che siedono innanzi a noi, forse è la forza che unisce un gruppo. Qualunque cosa sia è unica e irresistibile.
Ti avvicini con passi esitanti ad una porta, tagli il freddo incedendo nella speranza che il vapore della condensa mascheri il tuo nervosismo e man mano che la distanza tra te e la soglia si riduce senti il cuore cominciare a risvegliarsi e le gambe dare segno di incertezza.
Nelle decine di minuti che precedono il momento fatidico sembra che il tuo corpo abbia deciso di prendersi una pausa di riflessione, per rendersi il conto se sia il caso di darti retta oppure no e, tanto per non essere da meno, il cervello comincia a fare scherzi fingendo di essersi dimenticato di tutto ciò che con fatica e piacere sei riuscito a ficcarci dentro.
Incontri persone, facce amiche e schiene fastidiose, scendi una manciata di gradini e ti ritrovi racchiuso tra quattro esili mura che non riescono a trattenere le vibrazioni di un'atmosfera talmente tesa che sembra entrare in risonanza con ogni tuo respiro. Ancora non capisci bene perchè, ma convincere l'aria a raggiungere i tuoi polmoni non è mai stato così difficile, come se non bastasse ogni singola cellula del tuo corpo è stata presa da una incontrollabile frenesia. Ogni spazio è claustrofobico, i vestiti hanno perso almeno due taglie e anche se siamo in inverno è una giornata asfissiante. Di fronte ad uno specchio ridi dello sciocco ometto che sembra essersi ridotto ad una caricatura da prima pagina, ma allo stesso tempo ti chiedi che diavolo stai facendo, a cosa andrai in contro e non vedi l'ora che sia già domani.
Le sagome attorno a te si moltiplicano, oppure sei tu stesso che le incroci più volte, cerchi rassicurazione in sguardi, gesti, parole, frughi negli antri più reconditi della memoria alla ricerca di congiunzioni, virgole e punti a cui mai avevi prestato attenzione, ma che ora sono più che mai importanti. Le mani si accaniscono su bottoni, tasche, risvolti e su loro stesse quando decidi di dare un attimo di tregua ai tuoi indumenti, proprio nell'istante in cui senti due parole comuni ma inquietanti: "cinque minuti".
Il mondo ha deciso di finire e tu non hai fatto in tempo a scendere all'ultima fermata. Non è il caso di disperarsi ma la schiena fa male, ti senti intontito e se fossi riuscito a mangiare qualcosa l'avresti già rimesso nel bagno più vicino. Dopotutto non è la prima volta che ti senti così, ma di certo non te la ricordavi così logorante. Un ultimo respiro, un pensiero perchè qualcuno ti assista e un bel merda gridato dentro di te.
Dopodichè sei solo.
Solo tu e almeno un centinaio di persone. Ma non è questo il momento di pensarci.
Una carrucola fa scorrere gli attimi più lunghi della tua esistenza e ti trascina con sè.
E' proprio allora che scatta un non so che. Assieme alla tua voce scivolano via tutte le sgradevoli sensazioni che poco fa ti stavano attanagliando. Un confortante tepore ti avvolge e una strana energia ti inebria. Non sei mai stato così pimpante e il tuo corpo ha finalmente deciso di stare dalla tua, convincendo anche il cervello che non è il caso di andare in stand by.
Ormai non sei più tu a comandare, sotto i tuoi piedi qualcosa ti guida e ti suggerisce le parole, ma sopratutto ti trasmette una strana scarica che arriva fin dritto alla testa, sconquassandola, facendola girare e lasciandoti solo il tempo di chiederti che sta succedendo. Fino a che, in un singolo istante, così, per caso, vedi ciò che ti sta intorno e un pensiero sottile e tagliente di ferisce. Siamo alla fine. L'entusiasmo e la gioia che seguiranno non basteranno a consolarti, perchè la magia si è interrotta, la schiena torna a far male e sei sfinito. Ma non vedi l'ora di ricominciare.

domenica 19 ottobre 2008

Modena Firenze

Ieri sera si è giocato il secondo Match per la squadra di Modena nel Campionato Amatori. Reduci da un pareggio con Brescia ci siamo trovati a sfidare una Firenze agguerrita perché sconfitta da Reggio. Oltretutto la formazione era di tutto rispetto, basti citare Alberto "E MMMMANGIANO!" Ceville.

Dal par nostro sono scesi in campo Gianni, Aldo Frigieri, la Fede, la Ross, Fabio. Il primo tempo è stato tutto di Firenze, vuoi anche per alcune categorie che sono storicamente loro (in primis quella in rima), con punteggio di 5 a 2.
La pausaè stata preceduta da un grande revival: Improvvisazione mista che ha per tema "Scambio di Poltrona", numero dei giocatori illimitato, categoria "Allusiva", durata (non mi ricordo più). Con un po' di titubanza sono sceso in campo e mi sono ritrovato davanti la mitica Caterina Tosi, con cui a Busana avevo duellato a suon di pere e patate. Stavolta però abbiamo avuto la meglio noi e quindi siamo andati al riposo sul 5 a 3.
Devo dire che la prima frazione di gara per me è stata divertente e dura, un po' mi sentivo in soggezione, perchè comunque era il match di debutto in campionato ed eravamo di fronte a dei mostri sacri. Inoltre il rischio confusione era molto alto e quindi bisognava stare attenti a non voler strafare.


Al rientro sul palco ero onestamente carichissimo, pronto a giocarmela fino in fondo (Manu Zecchini style, potrei anche dire un po' di BAAZZZZAAAAAA per rendere meglio l'idea). La squadra ha preso coraggio ed abbiamo dominato il tempo, rimontando punto su punto fino al 7 pari conquistato dopo una durissima penultima impro a tema "Crack" categoria "Calci di Rigore". Gli esercizi di stile sono stati contesi, l'arbitro ha chiamato il conteggio: 89 a 90. Per chi lo sapete già. In realtà la differenza punti era ad occhio molto più ampia per Firenze, ma il risultato non cambia. Sul punteggio ha giocato molto anche l'esperienza della squadra avversaria che è stata in alcuni versanti più rapace di noi. Mi sento però di poter dire che il match è stato corretto e collaborativo, e che sopratutto mi sono divertito un mondo! Tra l'altro il teatro era strapieno e gli applausi si sprecavano, proprio una bella serata.

I premi sono andati dalla Giuria Popolare al Ceville e da quella tecnica ad un incredulo Gianni. Inzomma bello, bello, bello. L'unica cosa che cambierei è l'atteggiamento un po' attendista del primo tempo e magari la mia incapacità di tenere un dialetto per più di 30 secondi filati... Ora ci tocca andare a battere Reggio per sperare di passare in finale... ma a me basterebbe ripetere un match bello come questo!























sabato 27 settembre 2008

Un giro in giostra

Il buon Gianni ha vinto l'ingrato compito di andare a presentare un articolo sotto forma di poster al congresso della Società Internazionale di Nefrologia. Accompagnatore d'eccezione nientepopodimeno che il primario.
La location è l'Hotel Marriot di Roma, dal 25 al 28 settembre, tutto gentilmente offerto dalla Astellas (casa farmaceutica che per quanto ci concerne produce farmaci per i trapianti).Il viaggio si svolge su un Eurostar, prima classe, poltrona singola, mille possibilità di regolazione, hostess con giornale e bevande.
Mi contengo e sfrutto il portatile per fare qualcosa di utile (mettere a posto un poster per un altro congresso) e ripassare la presentazione che potrei essere chiamato a fare nei prossimi giorni. Le tre ore passano in fretta ed arriviamo a Roma Termini.
A riceverci dopo una breve telefonata una Mercedes nera con autista infarcita di pelle in ogni dove (anche se le plastiche avevano un aspetto un po' economico).
Purtroppo mentre i minuti scorrevano ci siamo resi conto che l'albergo si trovava davvero fuori rispetto alla città. Scambiando due chiacchiere col prof però vengo a sapere che c'è una navetta che porta in centro, per cui forse ne approfitteremo per trascorrere qualche ora in giro.

L'arrivo al Marriot lascia presagire come proseguiranno i prossimi giorni: situato tra gli uffici generali di Alitalia e Toyota Italia si presenta come una struttura rosso mattone di gigantesche proporzioni. Sbarre all'ingresso, una tipa che fa jogging fin nella hall, avventori stranieri e facchini da film. L'ingresso è grande quasi più della stazione di Modena, pieno di lampioni e con al centro il bar. Al check in viene chiesto documento e carta di credito per gli extra (per cui starò ben attento a non toccare troppa roba in giro). Stanza 2046.

Ci registriamo anche al congresso e ci viene consegnata la borsettina di rito (tristissima!), per la serata è prevista una cena alla “Carbonara”. Prendo l'ascensore dell'ala A e vado al secondo piano: moquette blu e giallo oro, porte in radica, maniglie di ottone...

Aperta la stanza mi si presentano due letti da mille e una notte, due bagni, uno con doccia e uno con vasca, tv lcd piatta, frigobar dentro un mobile in radica... C'è pure la connessione internet ad alta velocità (mica gratis però)! Insomma, non ci facciamo mancare niente. Mi riposo un attimo mentre il Manchester City si impone sul PortsMouth e con un'occhiata al programma individuo il posto dove andare ad appendere il poster.

Nell'ampia sala Michelangelo, nel pieno dei preparativi per i successivi coffe break, rintraccio il mio loculo e mi appresto a fare arte delle mie capacità di scotchatore. Accanto a me ho trovato un medico argentino, che presentava due poster, di cui uno su un argomento simile al mio per cui abbiamo scambiato due parole (pare che loro dopo i due anni vedano molti effetti collaterali... noi siamo solo a 25 mesi di osservazione...).

Rapidamente si arriva all'orario dell'apertura del congresso, che ormai ho capito sarà tutto in inglese. Vi risparmio i dettagli sugli interventi, interessanti quanto complicati da seguire.

A seguire la prima pausa spuntino, con un'offerta sterminata di bevande ma solo arachidi e mais fritto da sgranocchiare. Stiamo perdendo punti!!

Comunque è un'occasione per guardare gli altri poster e rendermi conto che la creatività non è di casa in medicina, sono quasi tutti fatti con power point (e mi ricordo i cancheri che in tipografia tiravano a quelli che usavano i programmi più dispar

ati per creare materiale da stampare). Il mio tutto bello colorato con foto di montagne ed esploratori sembra un fumetto in mezzo a libri di saggistica. Vabbé, vorrà dire che ci faremo notare!

Il Prof è davvero spudorato e mi fa ottenere dagli informatori un mini mouse (due per lui) e tre puntatori laser, oltre che alle penne di rito (che accumulerò in quantità industriale).

La cena merita (carciofi alla giudia e fiori di zucca, penne alla carbonara, ravioli, abbacchio scottadito e dolci al carrello) e ci offre la possibilità di fare due passi per Roma, lanciando un occhiata a Campo dei Fiori e Piazza Navona. E' assolutamente strabiliante quanta gente ci sia in giro un giovedì sera qualsiasi, manco fossimo in via Gallucci nell'orario di punta. Si respira davvero un'altra aria, facce di ogni tipo, locali in ogni dove e ogni angolo meriterebbe di essere incorniciato.


La seconda giornata si apre con una buona colazione, ma mi contengo a tre paste di taglia media e una macedonia con yogurt alla fragola. Contemporaneamente mi sono intrattenuto con l'informatrice farmaceutica della ditta che ci ha offerto il soggiorno, incontrata per caso in ascensore. Mi rimane difficile inquadrare queste figure professionali, per quanto riguarda la modalità di interazione con noi medici si comportano mediamente, chi più chi meno, in modo esageratamente servile. A me che sono ancora giovane e non ho bisogno di sentirmi adulato per credere di possedere una qualche forma di potere suscitano una sorta di tenerezza, nel vederli così impegnati a compiacere gente che è per lo più interessata ai mini mouse e laser pointer che vengono forniti al loro stand.

La giornata è poi proseguita con allucinanti discussioni di genomica, proteomica e quanto di più complicato la scienza possa offrire. Ad accentuare la difficoltà di concentrazione relatori da ogni angolo del mondo che sembravano essersi spartiti i più famosi personaggi dei cartoni, partendo da Yoghi ed arrivando a Pingu.

Ad alleviare le pene degli uditori un discreto pranzo con un meraviglioso tavolo di dolci comprendente: crema catalana, mascarpone al cacao, creme caramel, torta di mele, di kiwi, di ananas, alla fragola, di fragole e crema, al cioccolato, macedonia e non so che altro. Mi sono limitato a tre opzioni, rischiando un tremendo abbiocco durante le successive relazioni.

Il fatto che la Poster Session fosse subito dopo il pranzo e, sopratutto, nella stessa sala ha fatto sì che diventasse un prolungamento del lunch. Al meno qualcuno si è preso le copie A4 del mio poster che avevamo reso disponibili. Ho anche rincontrato il mio vicino, andando poi a scoprire che è il primario della nefrologia dell'Università Cattolica di Cordoba, in Argentina.

La seconda cena si è svolta da Checchino al Pestaccio (dico bene?), più figo dell'altro posto ma si è mangiato meno sia in quantità che in qualità. Stupenda invece la cantina dove ci hanno accompagnato: il quartiere è costruito su una montagna di cocci derivanti dalle anfore che i romani importavano per i loro commerci, ma che essendo troppo costose da rispedire al mittente (per i dazi) vennero spaccate ed impilate, quindi nel locale umido in si potevano osservare le pareti fatte di cocci impilati in modo ordinato a secco.


Il terzo giorno è iniziato con la solita colazione, in onore al Dott. Stefani dopo le canoniche tre paste più macedonia ho mangiato anche due panini (uno farcito alle olive ed uno alle noci) per non trascurare il lato salato dell'alimentazione (considerando che a pranzo mi farò fuori le canoniche tre fette di torta).

Sabato ha dato veramente ottimi spunti, partendo da una relazione sul trapianto pediatrico fino a indicazioni sulle biopsie di protocollo (ma sorvolo). Il mio boss ha pensato bene di dormirsi tutto il pomeriggio, mentre io ho fatto il bravo scolaro (ma ne è valsa la pena!).

Durante la poster session al solito nessuno chiede, ma al meno la gente gira e a fine giornata rimangono soltanto 5 copie del posterino prelevabile (quindi circa una quindicina distribuite, su 400 iscritti non si arriva al 5%...ma vabbé). Però ho le prove che qualcuno si è fermato a leggerlo! Peccato che mi sia accorto che c'è un errore di battitura proprio nel titolo, ma vaffa!

Finalmente alle 18 si stacca la spina e ci si può riposare, per cui colgo l'occasione per fare il nerd e per una volta sfrutto la connessione in camera per pubblicare il post e controllare la mail.

Stasera so che andremo a Trastevere in un poso molto rinomato... vedremo che dire, anche perché domani non avrò modo di connettermi fino a Modena.