domenica 16 novembre 2008

Come Roma contro Cartagine

Al match di ieri sera (Modena contro Reggio, nel campionato di Modena) lo spirito non era quello che avrebbe foluto l'italico condottierio.
Nonostante la mia innata competitività e voglia di vincere ha prevalso uno splendido spirito di collaborazione, tutti al servizio di tutti e sopratutto al servizio dello spettacolo (vabbè... un qualche cenno di "sottolineo l'errore che hai fatto" c'è stato, ma credo involontario).

Una grande sintonia ha dominato le assi del patinoire, basti pensare che nel riscaldamento che ha preceduto il match si è fatto l'esercizio 0-20-0 al primo colpo (per chi non lo conosca consiste nel mettersi in cerchio ad occhi chiusi, uno per volta, senza un ordine predefinito ma con grandissimo ascolto, si pronunciano in sequenza i numeri a crescere fino a venti e poi a ritroso, se si sbaglia si riparte da capo).

Onore al nemico, tanto più se è stato valoroso. Grandi perle dal solito Zanni, grande energia dal solito Giacomino (non a caso mio omonimo).

Inutile dire che mi sono divertito moltissimo, anche se la mia furbesca voglia di strafare mi costringe oggi con una voce da transessuale e una mezza contrattura mutuata dal lievissimo principio di torcicollo che avevo ieri e che non si è certo giovata del sollevare Gino partendo da accovacciato nella prima improvvisazione.
Negli esercizi di stile ho potuto dar sfogo a più o meno tutti gli istinti repressi, tra parolacce, violenza e piroette acrobatiche (ah, da quanto volevo fare una categoria "Film d'Azione", mi manca solo da fare l'elicottero!).
Godereccia anche l'opera Rock in cui ho cantato come un disperato e mi sono lanciato in balletti che nemmeno Garrison e Steve Lachance riuscirebbero ad inventarsi.


Il risultato? Sì, si è vinto, ma non è stato sufficiente a farci passare in finale.
Non posso nascondere un po' di rammarico per questo, è stata una delusione aver vinto e sentir dire "Possiamo proclamare la squadra che accederà alla finale contro Firenze: Reggio Emilia!!".

Peccato, avrei voluto molto giocarmi la rivincita!

Ma questo è frutto della mia inesperienza, che mi porta ancora a vivere il lato agonistico del match, che tutti sappiamo essere puramente pretestuoso.


E quindi ode allo spettacolo e alla sua meraviglia.
Concludo con la parte che più mi piace di tutto il match, l'Inno (da leggersi a squarciagola):

Dal castello di Elsinoooore
al giardino dei Cilieeeeeegi
dal Campiello all'Agorààààà
si riunì la teatral nobiltàààààà

Amleeeeto disse scuro in viiiisooooo
c'è un nuoooovo gioco all'improvviiiiisooooo
che al teeeesto scritto oscurerà
il RISPETTO e la SA-CRA-LI-TA'

all'aaaaarmi corse Bergeraaaaac
Oreeeeste si appellò alla di-gni-tà
maaaa Arlecchino disse in foooooondo
improvvisando io ho girato il mondo EH!

Chi ha voglia di rischiaaaaareeee
dev'eeeeeeser nostro commensa-aaaa-leeee
alziamo i calici e brindiaaaaaaamoooooo
a quel sogno che sarààà
questa sera laaaaaaa reaaaaaltààààààààààààà

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Oddio..
Bello il post sulla partita..
Come al solito la lettura delle sue memorie è risultata decisamente piacevole!
Ma se mi posso permettere, carissimo dottore, senza offesa, solo un leggerissimo appunto,la parte finale(quella legata all'inno) mi ha un "tantinino" preoccupato..
Quindi la mia domanda non può che non essere la seguente:
HAI DEI PROBLEMI?
NE VUOI PARLARE?

eh eh eh

Luca dell'Emma

tibenano ha detto...

Lasciate che un cretinello si sfoghi canticchiando!!