domenica 29 giugno 2008

Two wheels, one soul

Di ritorno dal mio viaggio on the road in terra d'oltralpe non posso che sfruttare il nostro blog per condividere le emozioni di un long week end mozzafiato. Il tutto nasce da un fatto spiacevole, dover fare un week end in ospedale, e dalla relativa controparita, il giorno di riposo nella settimana successiva. Venerdì, sabato e domenica, fine giugno, l'ideale per un bel giro in moto. Fino alla settimana scorsa la metà era molto vaga Germania o Francia. Poi un'occhiata su internet e sui miei libri e libretti su itinerari motociclistici e la scelta è caduta sulle Gorges du Verdon, il canyon più grande d'Europa, alle spalle della Costa Azzurra. Come ogni buon viaggio on the road che si rispetti nessun preparativo, se non sapere la destinazione. Venerdì mattina mi sono lasciato Modena alle spalle con un minimo di ansia, ma oggi sarei già pronto a ripartire.
In Francia ci sono arrivato tramite una strada già conosciuta, il Col della Maddalena, sulle alpi cuneesi vicino a Vinadio (quella dell'acqua S. Anna), tanto che dei 600km dell'andata 2/3 quasi li ho fatti su strade comuni, di cui al meno un terzo oltre i 1000 m d'altezza. I paesaggi alpini sono mozzafiato, solo chi ha percorso quei tornanti isolati dal mondo sa cosa vuol dire girare lo sguardo e vedere cielo e roccia, svoltare e ritrovarsi un gregge o un cavallo allo stato brado che ti occupano la carreggiata (Non a caso sulla mia "to do list" motociclistica c'è il giro delle alpi).

Di lì la mia direzione indicativa era Castellane, alle porte delle Gorges. L'ho raggiunta attraverso una deviazione involontaria quanto gradita (ho poi scoperto che il navigatore era impostato sulla mappa Italia e strade principali d'Europa e non Europa occidentale).
All'arrivo mi ha accolto uno stupendo lago artificiale, con una strada che lo costeggiava fino a passare sulla diga, peccato che non fossi ancora in trip fotografico (ahimè avevo solo il cellulare) per cui vi dovete accontentare di una vista generale.
Per dormire ho trovato un albergo con camere indipendenti piccole ma accoglienti, un'abbondante colazione a buffet e persino la piscina (che non sono riuscito a sfruttare... nonostante il costume al seguito (non si sa mai) ho girato troppo)!







La mattina successiva sono partito per visitare le tanto attese Gorges.
Non ci sono parole in grado di descriverne lo spettacolo.
Mentre mi trovavo a percorrere strade tortuose a strapiombo su paesaggi fantastici non ho potuto che pensare che fossero state disegnate dalal mano di Dio, in tutta la sua magneficenza. Vi metto qualche scatto per rendere l'idea, ma so che non renderanno giustizia.














































































Ho anche visitato un paesino lì nei dintorni, Moustiers Ste Marie, compresa la semplice chiesa arroccata sul monte. A interrompere il mio week end solitario i messaggi di un amico che mi convocava per un giro in moto la mattina seguente (!) e la Vale per la nostra vacanza pugliese. Chissà se il mio mms è arrivato a destinazione?
















Nel pomeriggio, dopo il necessario riposo, sono partito alla volta delle Gorges du Cians e de Daluis, stupefacenti per il color rosso bordeaux delle pareti rocciose.



























Al ritorno verso castellane un incontro inaspettato ha richiesto una spassosa sosta extra...

















E per concludere la giornata in bellezza una bella crepes salata e una dolce, annaffiate con birra e sidro in una splendida creperie nel centro di castellane. Poi a nanna presto... perchè a fare 1400km in tre giorni ci si cuoce parecchio.

Per l'ultimo giorno nessun programma in particolare, una bella colazione e via verso casa lungo l'entusiasmante Route Napoleon. Questa strada collega Nizza a Grenoble, in circa 300km di curve libidinose ed asfalto perfetto. Raccordare in piega curvoni a 100 all'ora è uno dei più grandi piaceri della vita (mica il più grande ovvio ;)!).
Meno entusiasmanti gli ultimi chilometri di autostrada, ma il ritorno fa sempre parte del viaggio e continua ad avere il suo fascino su di me.

Alcune riflessioni di fine viaggio:
  • la benzina costava più che qui, ma che succede in Europa?
  • parlare francese (o al meno provarci) dopo 12 anni dalla terza media è qualcosa di allucinante, anche perchè il mio cervello si accendeva in modalità estero e quindi infilavo in mezzo qualcosa inglese. Cmq sono sorpreso dalla facilità e rapidità con cui i rudimenti di questa lingua mi tornavano alla mente (che bicchiere si dicesse verre... mah chissà come me lo son ricordato!).
  • viaggiare da soli ha un grande fascino, dà serenità e tempo per pensare, la bellezza dei posti che ho visitato avrebbe meritato di condividerli con qualcuno, ma anche in questo viaggio sono esploso nei miei momenti "Ciao Mondo!" (ovvero quando sei un momento talmente positivo che non puoi fare altro che alzarti in piedi e urlare , per l'appunto, "Ciao Mondo!", solitamente, per fortuna, a me capita quando percorro paesaggi inebrianti in sella alla moto).
  • Una menzione speciale ai due torinesi che mi hanno recuperato le chiavi della moto smarrite (ma dove ho la testa?) in cima al point sublime



venerdì 6 giugno 2008

Gnu - The Match


E finalmente il 5 giugno ci ha visti matchare gli uni contro gli altri, Modenesi con Reggiani e viceversa.
Inutile stare a dire come siamo arrivati carichi al saggio, visto che 8 degli 11 partecipanti erano da poco stati a Busana per il SecondAmatTour 2008.

Riscaldamento, gelatino e pronti per correre. Scelta delle maglie, io in squadra blu mi becco l'11 (avrei voluto il mio fido 15, ma non avevo voglia di frugare all'infinito). Anche quest'anno mi è stato fatto l'onore ed il piacere di essere capitano. Sparare fesserie con l'arbitro è una cosa che mi piace davvero molto (in realtà trovo molto bello, cruciale, il ruolo del direttore di gara), per cui non mi sono tirato indietro, avendone la possibilità.

Siamo partiti, pallina, urlo, montagne russe. Tutto liscio, il pubblico è caldo, anche il palco a dire il vero.
Tutti fuori per cambiarsi, entra l'arbitro, ci si presenta e tutti pronti per l'inno.
Si canta a squarciagola ovviamente. Non so perchè ma è uno dei momenti che mi piace più del match, forse per quell'aria di solennità ridanciana che aleggia, perchè di fatto stai dichiarando che in fondo in fondo stasera si fa sul serio e che non sono tutte barzellette.

Via, la prima è mista "Scuola di surf", esco io a fare il bagnino romagnolo. Esordisco alla grandissima, con due battute e due domande, ovviamente dando del lei all'avversario. Sorvolando su questo minimo particolare l'improvvisazione cresce bene, fin troppo e ci ritroviamo a far del gran casino ....uiuuuu... confusione.
E vabbè... come ci ha detto Dan ben venga la confusione, purchè non si costringa l'arbitro a fischiare un gioco ritardato.
Una dopo l'altra le impro si snocciolano rapidamente, comparate comprese (il trailer di Busana colpisce nel segno) e si va al riposo.
Tutti carichi, risa, complimenti, urla.
Un discorsetto di troppo sull'uscire o meno e si è già pronti per rientrare.
Nello scorrere delle improvvisazioni anche due mostri sacri, Shakespear e la Tragedia Greca, gestite davvero bene dal gruppone GNU & Friends, qualche malaparola di troppo, ma così va!
Ancora casino, voglia e risate fino alle fucilate finali, dominate dal grandissimo Andrea (un'imboscata da incorniciare) che ha regalato il pareggio necessario alla programmata conclusione della serata.

Insomma tutti contenti, per aver giocato davvero in 11 su quel palco, per aver divertito ed esserci divertiti, per aver ritrovato i vecchi coach e aver provato la soddisfazione di tenere un palco come si deve per più di un'ora.
Dopodichè spazio alle foto di rito (on-line appena possibile!), alle risate ed ai commenti. Ovviamente non poteva mancare la piada con birrino, per chiudere in bellezza.
Due o tre chiacchere e poi verso casa, dopo aver ammirato la macchina del Presidente ricoperta di striscioni confezionati dalla claque in trasferta.

Io non so voi, ma non vedo l'ora di ricominciare!!

Oggi ho preso l'acqua...


La mia giornata oggi si è aperta con il ricordo della serata di ieri... e il relativo sonno per essere andato a letto alle 2.
Subito dopo mi sono miracolosamente ricordato che avevo appuntamento dal concessionario per portare la moto a fare un richiamo ufficiale e rimontare il cavalletto centrale che si era rotto.
Quest'ultimo fatto avrebbe pesantemente condizionato il resto della storia.
Per trasportare il suddetto cavalletto ho dovuto svuotare il baule centrale, in cui ripongo gelosamente il mio ambaradam antipioggia, per essere sempre pronto ad ogni evenienza.
Fatto sta che sono arrivato a destinazione, ho depositato la mia fida cavalcatura e mi sono avviato pedon pedoni verso l'ospedale.
Le mie solite orette di lavoro sono scorse piuttosto in fretta, tutto tranquillo (segno che stanotte un aereo precipiterà nel parcheggio del policlinico), tra una risata e l'altra di chi mi è venuto a vedere ieri sera.

Giunta l'ora del ritorno sono tornato sulle mie gambette a recuperare la moto.
Mamma BMW vuole che ad ogni intervento i mezzi vengano restituiti lavati, cosicchè io mi guardo bene dal pulire la mia GS, visto che prima o poi un solerte meccanico lo farà per me aggratis. Quindi dopo essermi sentito prendere in giro per quanto sporca era la moto quando l'ho consegnata, ho recitato le parole da figo di rito "Beh, se uno la usa solo quando c'è il sole resta pulita, ma se la usi anche quando piove non c'è niente da fare!", sono montato in sella, in effetti compiaciuto dalla lucentezza della vernice, e mi sono avviato al rifornimento.

In quel momento sono stato colto dal germe della follia che accomuna tutti i motociclisti.
Ho guardato le colline all'orizzonte e mi son detto, perchè no? Ho puntato verso il santuario di Puianello, a me caro per questioni di famiglia e sopratutto perchè la strada che lo raggiunge si snoda tortuosa e solitaria in curve goderecce, facendoti godere della guida e del panorama.
Inutile dire che sopra i rilievi lontani incombeva un cielo pesante e carico, che l'occhio allenato dagli anni di freddo e acqua riconosceva chiaramente come pronto a rovesciarsi in pesanti gocce scroscianti.
Ma in certi momenti si sente solo l'esigenza di andare, e così ho fatto.

Alle prime gocce mi sono fermato a svuotare le tasche dagli ammenicoli elettronici che mi tiro sempre dietro, poi sono ripartito.
Torre Maina mi ha accolto con un asfalto lucido e scivoloso, ho percorso i tornanti fatti mille volte fin dai tempi del Vespone PX125 con cautela e senza fretta, godendomi la strada e la pioggia.
C'è un che di perverso nella soddisfazione che si prova a guidare una moto da soli sotto l'acqua. In fondo sai che per tornare a casa e infilarsi dentro a dei vestiti caldi ed asciutti manca poco, però non fai inversione e continui, perchè qualcosa ti spinge, e basta.
Sono arrivato fin davanti all'ingresso della chiesa, tanto per ricordarmi com'è la facciata, senza nemmeno spegnere la moto. Mi sono girato e ho imboccato una strada diversa dal solito, ancora più raggomitolata dell'andata.
Levizzano, Castelvetro, Castelnuovo, Settecani... poca strada, normalmente da percorrere tutto d'un fiato, ma non oggi. L'acqua cominciava a farsi strada sui jeans e sulla giacca estiva traforata. Pian piano il vento me la incollava alla camicia e il freddo si faceva vivo e pungente.
La poesia ha ceduto di un passo, di fronte al gelo che mi strinava le braccia. Ma sotto il casco i miei occhi tradivano un sorriso, perchè ogni tanto ci vuole.
Ogni tanto è bello fare qualcosa solo perchè se ne ha voglia, solo perchè ce n'è bisogno.
Mentirei se non ammettessi di aver più volte declinato il verbo deficere al participio presente, ma altrettanto falso sarebbe negare la soddisfazione di arrivare a casa, scendere dalla moto e sentire addosso il peso della pioggia che mi aveva accompagnato in un'ora fine a se stessa. I vestiti scuri e aderenti, i capelli bagnati all'estremità che usciva dal casco.
Mentre scrivo mi godo il calore che sale dal portatile e gli accidenti che mi stanno tirando i muscoli della schiena, certo solo del fatto che domattina dovrò stare attento, in una giornata intera si può fare molta più strada...

martedì 3 giugno 2008

Back from Busana!


Il week end del 2 giugno ha visto i mitici GNU impegnati in quel di Busana nel SecondamatTour 2008.
Non scriverò un resoconto completo, perchè sarebbe impossibile raccontare tre giorni di follie e divertimento, vissuti separatamente da ciascuno di noi, ma insieme da un grandioso gruppo di 70 persone.
Racconterò le mie impressioni, aspettando le vostre e i vostri commenti!

Innanzitutto mesolarsi ai forestieri è assolutamente fantastico! Vedere che a distanza di centinaia di chilometri si parla la stessa lingua teatrale è meraviglioso. Quando ho sentito dire dai vari prof (sia nel senso di insegnanti che professionisti) parole come "motore dell'improvvisazione", che ci vengono ripetute all'infinito, ho capito cosa voglia dire poter lavorare su basi comuni.
Inoltre ogni città ha il proprio approccio e mescolare gli attori pemette di evitare quell'effetto cliché che spesso cerchiamo per andare a farci nostro il pubblico.
Altrettanto stimolante è mixarsi a gente più esperta, giocando match con categorie mai fatte né viste, buttandosi nel buio sotto una valida guida.

Meravigliose sono state le performance di alcuni veterani, per me rimane un idolo da venerare la vincitrice del premio alla carriera (Caterina...?)! Ha interpretato una Pirandello e/o una De Filippo (se non dico male) in maniera magistrale. Per non parlare della maestria con cui mi ha massacrato nell'ultima improvvisazione del bellissimo match (perchè mi sono divertito un casino) che ho giocato verso l'una di notte: tema "Al mercato", categoria "Allusiva". Le mie pere, banane e patate sono appassite di fronte a giochi di parole sottili e assolutamente esilaranti che costruiva di volta in volta.
Davvero un riferimento per il percorso di ogni improvvisatore. Una comicità basata sul contenuto, non sulla stronzata né sulla macchietta, sulla capacità di costruire e tenere un personaggio, di imbastire una storia. Insomma da far impallidire dalla vergogna il matchatore medio che si riconosce nelle magiche parole che Mike Mayers pronuncia nella pubblicità dei VMA 2008
"I am Hollywood... I am the two easiest laughs in cinema: the kick in the balls and, of course, the fart"
Strabiliante è anche la capacità creativa che un pugno di cretinetti riesce a mettere in gioco se forzati a svolgere un compito preciso in un tempo limitato. Creare dal nulla, in un'ora e mezza, un corto di un minuto, una canzone e un riadattamento di un intero film è davvero unico!
E i risultati sono stati davvero divertenti!

Personalmente mi sono divertito un casino. Mi sono trovato benissimo con i miei compari di Donna di Roma, un nome un aroma... il mio unico rimpianto è essermi tenuto volontariamente durante il primo match, facendo l'errore di delegare agli altri perché "più esperti". Ho capito che è la cazzata più grande del mondo, che bisogna buttarsi sempre e comunque, che ogni lasciata è persa e che é meglio fare una figura di merda in più che un'improvvisazione in meno.
Per fortuna questo mi ha portato ad essere motivatissimo per il secondo match, che mi sono goduto tantissimo!
Avrei voluto che qualcuno mi avesse registrato nell'irripetibile interpretazione alla Venditti... ma mi accontenterò di ricordarmi la sensazione una volta chiusa la canzone. Avrei potuto fare le valige e andare a casa, è stato davvero il massimo!!

Come se non bastasse oltre a tutto questo ci sono state le due nottate, chiuse a un paio d'ore dal mio abituale orario di levata, tra danze, cazzate e chiacchere semi serie. Un'occasione in più per stremarsi nel fisico ma allargarsi mente, occhi e cuore (e non mi riferisco ai cannoni che giravano in ogni dove)!
Devo inchinarmi al toscano che ha chiesto un autografo a me e a Nadia, dopo averci chiesto se lavoravamo in tv ("anche in tv diverse...")... il fatto che sia rientrato in stanza dalla finestra e che nel medesimo ambiente si rollasse a go go potrebbe essere suggestivo del suo stato di integrità mentale...
Ciliegina sulla torta le mitiche storie di Billy-Francesco-BestBusanaActor2008, da crepare in due dalle risate!

Insomma, un gran week end che ci traghetta verso il saggio, carichi a mille (peccato che non ci fosse anche Luca).
Che altro dire?
Meeeeeeeerdaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!